L’Union Valdôtaine: “Da inizio legislatura destinati al personale sanitario oltre 36 milioni di euro”

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«Dall’inizio della legislatura, e includendo le previsioni per il prossimo anno, sono stati destinati oltre 36 milioni di euro al personale sanitario». A evidenziarlo - all’indomani dello sciopero nazionale che mercoledì scorso, 20 novembre, ha coinvolto anche il personale dell’Ospedale “Parini” - è il gruppo consiliare dell’Union Valdôtaine. Nell’esprimere «pieno sostegno ai lavoratori della sanità», l’Uv evidenzia in una nota come «l’aumento di appena 1,3 miliardi del Fabbisogno sanitario nazionale è ben distante dai 3,7 miliardi annunciati, non solo non risponde alle criticità del Servizio sanitario nazionale, ma tradisce le aspettative di una categoria che rappresenta la spina dorsale del diritto alla salute di tutti i cittadini». «La valorizzazione del personale sanitario rappresenta una delle priorità assolute, - scrive il gruppo Uv - come dimostrato dalle importanti risorse economiche destinate in questa legislatura al comparto dei lavoratori sanitari. Crediamo inoltre sia necessario essere attrattivi anche attraverso misure che migliorino la qualità e il benessere degli operatori sanitari e in questo senso va l’Atto aziendale recentemente approvato che si presuppone di rafforzare l’efficacia dei servizi sanitari, attraverso la creazione di nuovi dipartimenti funzionali e di strutture complesse e semplici così da garantire gratificazione professionale e possibilità di carriera ai medici e a tutti gli operatori sanitari». Il gruppo Uv snocciola quindi alcuni dati: nel 2022 sono stati stanziati 9,3 milioni di euro per le indennità del personale medico e infermieristico, grazie a una legge ad hoc. Nel 2023 l’investimento è stato incrementato a 12 milioni di euro annui, includendo risorse aggiuntive destinate al restante personale sanitario non coperto dalle leggi sull’attrattività. Nel 2024 le somme sono salite a 15,2 milioni di euro annui, con l’inclusione di risorse aggiuntive (Rar) destinate a tutti i lavoratori dell’Usl. «Questi investimenti, resi possibili grazie alla nostra autonomia - specificano i consiglieri dell'Uv -, hanno portato a risultati concreti: tra cui, ad esempio, un aumento di 800 euro mensili lordi per i medici e di 350 euro mensili lordi per gli infermieri, esempi tangibili dell'attenzione rivolta ai lavoratori della sanità. - conclude l’Uv - È fondamentale ricordare che la sanità in Valle d’Aosta si autofinanzia grazie alle risorse derivanti dall’autonomia conquistata quasi 80 anni fa. Un’autonomia che ci consente di decidere come investire per garantire il diritto alla salute della nostra popolazione, malgrado le difficoltà poste dal controllo del Governo nazionale, che spesso ostacola il pieno esercizio di questa prerogativa, pur proclamando una volontà di autonomia differenziata».

La Cgil bacchetta la Regione: “Faccia di più”

«A livello nazionale, le somme messe a bilancio per la sanità sono e rimangono imbarazzanti rispetto alla media di investimenti del 6,8% degli altri Paesi europei. - recita una nota di Fp Cgil Valle d'Aosta, a firma di Igor De Belli ed Eleine Krieger Garcia - In Italia la previsione del bilancio dello Stato per il 2025 è del 6,2%, in Valle d'Aosta del 6,3%: cifre del tutto inadeguate, sia per il recupero degli anni precedenti sia per il rilancio del Sistema sanitario pubblico. Richiediamo alla politica valdostana il coraggio di prevedere un più consistente finanziamento pubblico per la sanità, ritenendo che esso rappresenti l'unica via percorribile per mettere in sicurezza e rendere nuovamente efficiente il nostro sistema sanitario regionale, con una confacente distribuzione delle risorse funzionale al sistema». «Fondamentale sarà dare un ordine di priorità sugli investimenti strutturali, tecnologici, specialistici e di personale, a partire dalla riorganizzazione del territorio e dal rilancio della prevenzione. - scrive il sindacato di categoria - Negli ultimi anni è possibile osservare dalle leggi di bilancio approvate un incremento del finanziamento pubblico regionale destinato alla sanità, un dato che, se non adeguatamente contestualizzato, parrebbe positivo. Purtroppo, però, dobbiamo evidenziare che la nostra Regione, nonostante una capacità di spesa maggiore se paragonata ad altre e nonostante siano evidenti gli effetti conseguenti a circa 15 anni di definanziamenti sulla sanità (liste d'attesa interminabili, pronto soccorso affollato, mancate prestazioni sanitarie, difficoltà a reperire personale sanitario), non preveda investimenti superiori rispetto alle previsioni dello Stato».

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