L’Union ha bocciato il centrodestra «Nessuna frattura nel Mouvement»
Continuare sulla strada dell'attuale maggioranza autonomista progressista aprendo a Pour l'Autonomie, il movimento rappresentato in Consiglio Valle da Augusto Rollandin e Marco Carrel. È quanto ha deciso a maggioranza il Conseil Fédéral dell'Union Valdôtaine, il parlamentino unionista, riunito nella serata di giovedì scorso, 2 febbraio, nella biblioteca di viale Europa.
«Considerando la necessità di un'azione di governo che riprenda rapidamente la sua attività, e considerando prioritaria l'unità del movimento - si legge nella mozione approvata con 38 voti a favore -, il Conseil Fédéral dà mandato alla commissione politica di intraprendere i dialoghi e le consultazioni necessarie per comporre una maggioranza, consolidando prioritariamente l'area autonomista, ritenendo naturale il dialogo con l'attuale maggioranza in coerenza con il percorso politico avviato negli ultimi anni e con le linee programmatiche degli ultimi congressi dell'Union Valdôtaine». Il Mouvement «rivendica così il suo ruolo fondamentale e proporrà il nuovo presidente della Regione, gestendo le consultazioni dello spazio unico autonomista verso gli altri partiti» e «in conformità al mandato conferito oggi, questa assemblea sarà convocata a breve per verificare la fattibilità delle indicazioni ricevute».
I retroscena
Non è stato nemmeno messo ai voti il cosiddetto «piano B», quello con il quale si proponeva l’alleanza con il centrodestra. Ritirato «per acclamazione»: prima rumoreggiando in sala, poi esplicitamente, la base unionista ha rispedito al mittente ogni ipotesi di intesa con la Lega e Forza Italia. Ancora di più se si considera che non è «passato» pure un altro documento - una sorta di «ipotesi C» - nato in seguito al dibattito che si è sviluppato nel corso della serata, durante la quale non sono mancati i momenti di tensione soprattutto tra delegati e consiglieri regionali. In estrema sintesi, con la terza via si proponeva: d’accordo la prima scelta resta l’alleanza nel campo autonomista progressista, però se le consultazioni non vanno a buon fine, «per evitare le elezioni» si va direttamente a parlare con il centro destra (senza passare dal Conseil Féderal). Niente da fare: il Conseil Fédéral questo mandato «largo» ai suoi eletti in Consiglio Valle non l’ha voluto dare e ciò la dice lunga sullo scollamento ormai evidente tra i consiglieri e la base. Sancita dai numeri: il documento «C» è stato bocciato dalla base unionista ottenendo solo 31 voti (erano 75 i presenti), però tra questi 31 ci sarebbe la maggior parte dei consiglieri regionali: chi dice 6 (tutti tranne Erik Lavevaz), di sicuro non meno di 4 vale a dire Aurelio Marguerettaz, Giulio Grosjacques, Renzo Testolin e Roberto Rosaire.
L’Union vuole il Presidente, però in questa «balcanizzazione» del Mouvement è difficile capire chi può reclamare l’incarico tra i consiglieri unionisti. Per adesso quel che è certo è che non ci sarà l’abbraccio con il centrodestra: «Apriremo le consultazioni con l'attuale maggioranza e Pour l'Autonomie - riferisce Cristina Machet presidente dell'Uv - e nel caso la commissione politica non riuscisse a rispettare questo mandato ci sarà un nuovo Conseil Fédéral che analizzerà la situazione decidendo le successive azioni da intraprendere».
«Non c'è rottura all'interno dell'Union valdotaine e l'immagine che emerge dal Conseil Fédéral del 2 febbraio è quella di un movimento compatto che ha espresso un voto inequivocabile, al 100 per cento, per riunificare il mondo autonomista attraverso un dialogo con l'attuale maggioranza».
E' quanto si legge in un documento diffuso venerdì sera dal Comité Fédéral.
«L'Union Valdôtaine ha chiaramente ribadito che il suo obiettivo - prosegue la nota - è quello di essere il principale punto di riferimento per una casa autonomista. Il Conseil Fédéral era stato aggiornato - spiega il Comité - proprio per consentire alla nostra base, attraverso incontri nelle sezioni, di discutere un documento che circolava la scorsa settimana e che proponeva 2 opzioni: una che esprimeva la la preferenza per un'alleanza con i progressisti e l'altra che sosteneva l'alleanza con il centrodestra. Una scelta molto netta, che aveva destato qualche perplessità. Del resto, dopo gli interventi sinceri, vivaci, a volte appassionati di giovedì sera, tutto il Conseil si è subito soffermato sul fatto che è necessario rilanciare lo spazio autonomista. Questo è il punto essenziale emerso, questo è l'aspetto da sottolineare e che contraddistingue il pensiero generalizzato dell'attuale Union. Quello che è successo giovedì sera, quindi, è che le 2 opzioni sono state completamente modificate, rendendole decisamente più dettagliate, il che ha ulteriormente chiarito la complessità dell'attuale situazione politica. Dalla posizione unitaria dell'Union Valdôtaine emerge un'immagine chiara e distinta che conferma, unanimemente, la linea prioritaria della soluzione da ricercare all'interno dell'attuale maggioranza».
«Perfettamente allineati»«La nostra posizione era proprio quella: irrobustire il quadro autonomista, con un allargamento eventuale a Pour l’Autonomie. La scelta del Conseil Fédéral combacia con la nostra, siamo perfettamente allineati». Parole di Albert Chatrian, coordinatore di Alliance Valdôtaine-Vallée d’Aoste Unie. «Adesso dobbiamo dare corso alla riunificazione dell’area autonomista con un unico documento» prosegue Albert Chatrian: «Convocheremo la segreteria politica per lunedì, e da martedì si potrà iniziare, come movimenti e commissioni politiche, il percorso. Il prossimo Presidente della Giunta? Saranno i movimenti a parlarsi. Noi faremo il nostro Éxecutif, si deciderà chi incaricare in una battuta successiva. L’importante adesso è il perimetro ed è una grande soddisfazione constatare che il perimetro che pensavamo noi combacia con quello dell’Union».
Dalla riunione del comitato esecutivo di Alliance che si è tenuta mercoledì scorso, 1° febbraio, è emerso che il percorso della réunion «resta prioritario» affinché «l’azione amministrativa degli eletti possa sempre più poggiarsi su basi politiche e ideali solide e condivise».