L’ultimo saluto al partigiano Germano Tarditi

L’ultimo saluto al partigiano Germano Tarditi
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La comunità si è raccolta mercoledì scorso, 5 gennaio, nella chiesa parrocchiale di Borgofranco d’Ivrea per tributare l’ultimo saluto al borgofranchese Germano Tarditi, classe 1927, partigiano della 183esima Brigata Caralli, Settima Divisione Cavalli, noto con il nome di battaglia “Ennio”, una delle figure di spicco della lotta di resistenza partigiana nel Canavese. La notizia della sua scomparsa è stata diffusa dalla sezione eporediese e del Basso Canavese dell’Anpi, con il ricordo del presidente Mario Beiletti: «Sempre presente alle nostre cerimonie, ricordava con sofferenza le sue vicende nella lotta per la Resistenza. Fra gli ultimi partigiani ancora in vita, con la sua vita umile e silenziosa, ci ricordava il grande sacrificio che i ragazzi di allora affrontarono per donarci la libertà. Alla sua famiglia vanno le più sentite condoglianze da parte di tutti gli iscritti all’Anpi, con il Comitato di Sezione».

Proprio una delegazione dell’Anpi, con tre bandiere, ha salutato il compagno di battaglia, alla presenza anche di una sezione dell’Avis di Ivrea. Ha officiato l’omelia in chiesa don Arnaldo Bigio, che ha accoratamente sottolineato come tocchi ora alla comunità raccogliere il testimone dell’esistenza di personaggi votati al bene comune, come era Germano Tarditi. «Quella di Germano è stata una vita umile e stimata, impegnata e tesa nella direzione del dono, sia nel suo passato di partigiano che nel suo presente di donatore di sangue, membro benemerito dell’Avis di Ivrea». Una persona che non è mai sfuggita alle sue responsabilità, «pronta a occupare il posto lasciato vuoto, per pigrizia o per pavità, da altri. Germano Tarditi corrispondeva alla naturale vocazione di fratello universale, sempre attento ai bisogni delle persone», ha concluso il parroco. Dopo l’ultimo saluto espresso da amici e parenti, dai figli Luigino e Sindone, la salma è stata condotta in corteo d’auto al cimitero locale, dove è stata tumulata. Nel 2016 gli era stata conferita dalla Regione Piemonte la Medaglia della Liberazione.

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