L’ultimo saluto a Piera Bertone, volto storico di viale Conte Crotti: univa eleganza e determinazione

L’ultimo saluto a Piera Bertone, volto storico di viale Conte Crotti: univa eleganza e determinazione
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Si è spenta nel giorno dell’Immacolata, nella mattinata di domenica 8 dicembre, all’Ospedale di Aosta dove era ricoverata da poche ore, Piera Bertone, la vedova del noto impresario edile Tullio Bruno Girardini e mamma di Giovanni - a sua volta imprenditore, nonché fondatore e capogruppo in Consiglio comunale del movimento La Renaissance Valdôtaine - e di Bettina, architetto a Savigliano.

Quello di Piera Bertone era un volto conosciuto e soprattutto amato in città e in particolare in viale Conte Crotti, dove il marito Bruno aveva contribuito all’urbanizzazione edificando numerosi condomini tra gli anni Sessanta e Ottanta e dove il figlio Giovanni gestisce le sue attività economiche. Anche Piera era figlia di commercianti, nata il 12 luglio 1938 a Strambino, allora provincia di Aosta, ed arrivò in Valle quando aveva 10 anni con la famiglia visto che il padre Battista Bertone gestiva un bar pasticceria in via Porta Pretoria - poi diventò tassista, in attività fino ai 75 anni - e che la madre Maria Teresa Fracassa, conosciuta da tutti come Gina, aveva una sartoria. Figlia unica, la bella ed elegante Piera aveva conosciuto Bruno Girardini, mentre lui si occupava della costruzione di un immobile: in quel cantiere Piera rimase colpita dall’affascinante Bruno, confuso in mezzo ai suoi muratori. Si sposarono il 24 gennaio 1959 all’Immacolata, in quello che fu il secondo matrimonio celebrato nella chiesa, oggi santuario, appena costruita a servizio del Quartiere Cogne.

A dicembre del 1959 nacque Bettina, poi 6 anni dopo nel luglio 1965 arrivò Giovanni. Con Bruno ad occuparsi di un cantiere dopo l’altro in un’Aosta che cresceva a ritmi mai visti, Piera si occupò di allevare i figli e di gestire i rapporti con i fornitori e i clienti, poi con gli inquilini degli alloggi di famiglia perché l’impresario Girardini, al contrario di molti altri del settore, non vendeva tutto quello che costruiva, scegliendo di conservare come investimento numerosi appartamenti. Riservata ma estremamente socievole, non amava sapere i fatti altrui e allo stesso modo l’invadenza degli altri nella sua vita, che a volte fu davvero tanta, causandole anche sofferenza e per questo motivo ha sempre fatto da scudo al figlio Giovanni. Fu l’ombra discreta e silenziosa del marito - viaggiarono molto assieme, visitando più volte tutti i continenti tranne l’Australia e condividendo la passione per l’arte - e quando Bruno scomparve, il 18 dicembre del 1987, si dedicò a Giovanni, seguendolo ovunque, prima nella sua attività sacerdotale come parroco a Charvensod e quindi in Argentina e in Francia, supportandolo nella gestione delle tante iniziative imprenditoriali con l’energia di una ventenne fino a più di 70 anni.

Poi arrivarono degli scompensi cardiaci, con 3 delicate operazioni al cuore, che causarono l’inizio di un progressivo declino, anche se Piera continuò ad amare la vita e a donare il suo largo e sincero sorriso. Ha lasciato al figlio Giovanni un insegnamento prezioso che lui ha sempre osservato: «Ricordati di non fare mai finta nella vita di essere quello che non sei, anche quando devi pagarne le conseguenze più o meno pesanti». I funerali sono stati celebrati martedì scorso, 10 dicembre, nella chiesa di Saint-Martin-de-Corléans proprio in quella pagoda che aveva visto crescere mattone dopo mattone e per quale lei e Bruno avevano donato, nel 1976, la grande croce in acciaio che accoglie i fedeli all’esterno. Piera Bertone lascia il figlio Giovanni con il compagno Seth Manuopuava, a cui era profondamente affezionata, la figlia Bettina con il marito Mario Giletta e la nipote Giorgia, sposata con l’aostano Renzo Bussi, oltre a Giorgio Brunod, figlio della cognata Gemma Girardini.

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