L’ultimo muratore che restaurò la chiesa di Arnad

L’ultimo muratore che restaurò la chiesa di Arnad
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Nel giugno del 1950, su iniziativa dell’allora priore don Donato Nouchy, iniziarono i lavori di restauro della chiesa romanica di Arnad, nei quali vennero coinvolte delle maestranze del paese che operarono per quasi due anni, fino all’aprile del 1952, per restaurare lo splendido complesso religioso, costruito nell’XI secolo. Di quella squadra di muratori uno solo era ancora vivo, Erminio Janin, che ha chiuso gli occhi per sempre nella sua casa di Barme martedì 16 luglio, all’età di 96 anni. Era una delle memorie storiche di Arnad, attivo in numerose associazioni del paese e nella conservazione della memoria delle usanze di un tempo.

Nato il 12 febbraio 1928 nella stalla della mamma Dionigia Rolland a Clos de Barme, era il fratello più giovane di quel Renato Janin che fu tra le vittime della tragedia del Gran Premio di Formula Uno di Monza del 10 settembre 1961, quando l’urto con la Lotus di Jim Clark fece decollare verso il pubblico la Ferrari di Wolfgang Von Trips lasciando a terra morti e feriti, tra cui 5 valdostani: Franca Duguet e Claudia Dina Polonioli di Issogne, Augusto Valleise, Rinaldo Girod e, appunto, Renato Janin di Arnad.

L’infanzia e l’adolescenza di Erminio trascorsero tra le lezioni a scuola ed i lavori della campagna, dando una mano a mamma Dionigia e a papà Innocente ma anche passando le estati come “valet” a Molera, verso il Colle della Ranzola, o aiutando in segheria lo zio Paolo Vaser. Da ragazzo per un periodo lavorò pure nella cava di talco di Clos de Barme, al cantiere del canale della centrale di Hône e nelle vigne in Svizzera. Fece il servizio militare come artigliere alpino nel 1949, poi si specializzò muratore entrando a fare parte di una squadra che realizzò lavori importanti, non solo alla chiesa parrocchiale di Arnad ma anche al castello di Saint-Pierre, alla chiesa di Pré-Saint-Didier e al ponte di Pont-Saint-Martin. «Terminato il rifacimento dei muretti esterni, abbiamo disfatto il porticato che si trovava davanti all’entrata della chiesa e, un po’ per volta, abbiamo scrostato i muri che erano tutti intonacati, abbiamo scoperto tutti i giunti originali tra le pietre. - raccontò, descrivendo i lavori alla chiesa di Arnad, Erminio Janin nel bellissimo libro “Arnad in Valle d’Aosta - Più di un secolo di memoria” di Elida Noro Desaymonet e Augusta Champurney Cossavella - L’albero intrecciato che c’è sulla facciata è stato riscoperto, scrostando i muri, perché anche quello era stato completamente intonacato. Abbiamo rifatto pure la volta dell’abside e i bordi in tufo». Erminio Janin concluse poi la sua attività lavorativa all’Ilssa Viola.

Sposatosi il 25 ottobre del 1952 con Attilia Valleise, ha avuto 3 figli: Marco nel 1954, Marcello nel 1959 e Renato nel 1962, a cui fu dato il nome dello zio tragicamente scomparso l’anno precedente. Insieme ad Attilia formò una coppia affiatata ed insieme si dedicarono con passione a tramandare le usanze di un tempo, facendo parte del gruppo etnografico “Travai d’in cò”, ricostruendo il ciclo della produzione e dell’utilizzo della canapa con il fotografo e ricercatore Cesare Cossavella - con il quale condusse pure diverse animazioni dedicate ai bambini delle scuole - e realizzando nel 2005 con il regista Joseph Péaquin il film “Il était une fois? les délices du petit monde” che fu selezionato al Festival di Locarno dell’anno successivo e in cui mostrava, insieme alla moglie Attilia e ai nipoti Sofia e Paul, alcune delle attività tradizionali, in particolare nell’ambito dell’alimentazione tradizionale. Consigliere comunale tra gli anni Sessanta e Settanta, è sempre stato molto attivo nelle associazioni del paese: fu tra i fondatori del Gruppo Alpini e tra i promotori della Festa del Lardo e della cooperativa La Kiuva. Uno dei suoi “posti del cuore” era il mayen di Colombar, che aveva ristrutturato con le sue mani e dove aveva costruito anche un piccolo Oratorio per onorare la memoria dei suoi antenati e pregare per loro.

I suoi funerali sono stati celebrati giovedì 18 luglio nella chiesa parrocchiale di Arnad e nell’ultimo viaggio Erminio è stato accompagnato dai suoi alpini. Oltre alla sua compagna di una vita Attilia, lascia i figli Marco, Marcello e Renato ed i nipoti Sofia, Alessandra, Monica e Paul.

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