L’Osservatorio Astronomico regionale festeggia venti anni

L’Osservatorio Astronomico regionale festeggia venti anni
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Nel 2023 l’Osservatorio Astronomico regionale a Saint-Barthélemy a Nus festeggia 20 anni di attività. La Fondazione Clément Fillietroz è entrata formalmente in funzione il 24 maggio 2003, mentre le visite guidate all’Osservatorio Astronomico sono cominciate pochi mesi dopo, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. Il Planetario è stato inaugurato il 21 marzo 2009, accogliendo regolarmente i visitatori dal luglio dello stesso anno. Per le sue caratteristiche ambientali, particolarmente adatte per l’osservazione del cielo, nel 2020 il comprensorio di Lignan ha ricevuto, prima località in Italia, la certificazione di Starlight Stellar Park rilasciata dagli astronomi di tutto il mondo e riconosciuta dall’Unesco, l’agenzia per la cultura delle Nazioni Unite.

L’anniversario è stato ricordato ieri, venerdì 28 luglio, con un momento istituzionale alla presenza delle Autorità regionali e locali dedicato al percorso finora compiuto, anche grazie all'interesse che i mezzi di comunicazione hanno costantemente rivolto al nostro centro, e alle prossime tappe da affrontare. Quindi sotto le stelle del Planetario di Lignan si è esibito il lMedea String Quartet e la giornata si è conclusa con un vin d'honneur a cura dellaFondazione Sistema Ollignan.

Nel riassumere 20 anni di attività della Fondazione Clément Fillietroz Onlus, il direttore Jean-Marc Christille ha salutato con soddisfazione l'approvazione della legge sulla zona franca per la ricerca e lo sviluppo, avvenuta in Consiglio regionale. «Per noi la zona franca per la ricerca sarà un'opportunità di supporto alle imprese - ha spiegato - e il centro unificato per la ricerca in regione sarà un'ulteriore possibilità di intercettare fondi europei, facendo massa critica. L'attuale parcellizzazione dei nostri enti sul territorio è pericolosa per la ricerca». Jean-Marc Christille ha fatto un bilancio di 20 anni di attività, di cui 2 di convivenza con il Covid-19. La Fondazione Fillietroz dà lavoro a 13 persone, di cui 2 borsisti di ricerca. «Sono il nostro Sole: una fondazione come la nostra vive grazie alle conoscenze. - ha detto il direttore, che ha ricordato il suo predecessore, Enzo Bertolini: «motore principale di questa fondazione, che ha creato questo staff». L'osservatorio può contare su 20 collaborazioni nazionali e internazionali, su 15 progetti di ricerca scientifica di base e di trasferimento tecnologico. Ha dalla sua 150 pubblicazioni scientifiche. In 20 anni, sono stati raggiunti più di 100mila studenti per le attività di didattica e di divulgazione; sono state erogate più di 300mila ore di didattica frontale.

«Voglio ricordare che qualcuno nell'Amministrazione regionale non condivideva particolarmente questo progetto, e cercarono di bloccarlo. - ha sottolineato il sindaco di Nus Camillo Rosset - Per una serie di situazioni che cambiarono il corso riuscimmo a partecipare e poi a vincere insieme al Comune francese di Saint-Michel-l'Observatoire il bando europeo per avviare il centro di ricerca. Oggi, dopo la riqualificazione del planetario e l'apertura del vicino centro di didattica, il numero di visitatori si è ampliato sensibilmente. L'Amministrazione comunale è sensibile all'aspetto divulgativo e didattico, un po' meno alla ricerca, che per la Fondazione e per la Regione hanno un'importanza crescente. La didattica e le visite in osservatorio hanno una ricaduta fondamentale per tutto il vallone».

«L'osservatorio astronomico regionale di Saint-Barthélemy ha le sue altre radici nell'Interreg. - ha ricordato l'assessore regionale agli Affari europei Luciano Caveri - Con l'amico della Valle d'Aosta, l'allora deputato francese Michel Bouvard, trovammo un paese, Saint-Michel-l'Observatoire, e si iniziò con la prima costruzione. Anche le tappe successive passarono sempre attraverso questa cooperazione transfrontaliera. Oggi, l'osservatorio è un preziosissimo fiore all'occhiello per la Regione, nato grazie a Enzo Bertolini, uno scienziato quasi da Premio Nobel».

L'assessore ai Beni e alle Attività culturali Jean-Pierre Guichardaz ha spiegato come «l'osservatorio oggi è un importante tassello di una rete più ampia di realtà nazionali e internazionali per l'astrofisica: questo dice della lungimiranza dei nostri predecessori».

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