L’Organizzazione Internazionale del Vino definisce la viticoltura eroica di montagna “Rappresenta un patrimonio eccezionale”
Con viticoltura di montagna e in forte pendenza si intende un sistema di impianto di vigneti in aree montuose, intesi come terreni situati ad alta quota, su pendici ripide o su zone topograficamente accidentate. Questa è la definizione adottata dall’Oiv - Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (nella risoluzione OIV – VITI 716-2024) che segna un passo importante nella tutela della viticoltura eroica a livello mondiale. La risoluzione è stata adottata dall’Oiv alla 22esima assemblea generale a Digione, che ha visto il Cervim - che ha il ruolo di osservatore Oiv - rappresentato dal vicepresidente Manuel Capote e da Roberto Gaudio del Cda.
Questi vigneti rappresentano un patrimonio eccezionale che deve essere fortemente tutelato, ribadisce OIV, nel documento. E così fra le raccomandazioni agli Stati membri rientrano ad esempio quella di promuovere lo studio e la conservazione della viticoltura di montagna e in forte pendenza quale importante patrimonio e fonte di reddito per il settore vitivinicolo, nonché fonte di servizi per gli ecosistemi e le comunità locali. «Si tratta di un grande riconoscimento per tutta la viticoltura eroica. - sottolinea il presidente Cervim Nicola Abbrescia - La definizione dell’Oiv avvalora il lavoro del Cervim e l’impegno verso una riconoscibilità e tutela della viticoltura eroica e a livello internazionale».
Nel lavoro dell’Oiv che ha portato alla stesura del documento ha partecipato in qualità di “esperto” all’interno della delegazione italiana Roberto Gaudio, attuale membro del CdA Cervim. «Un lavoro impegnativo durato oltre 2 anni - spiega Roberto Gaudio - al quale ho preso parte in modo attivo, portando l’esperienza del Cervim e le conoscenze acquisite in molti anni di studio, ricerca, tutela e promozione della viticoltura eroica».