L’opposizione boccia la Giunta Nuti «Inconcludenti i primi cento giorni»
Qual è il giudizio delle forze di opposizioni sui primi 100 giorni della Giunta del sindaco Gianni Nuti?
Giovanni Girardini - fondatore e presidente nonché capogruppo in Consiglio comunale di Rinascimento Valle d’Aosta, eletto assieme a Roberta Balbis, Eleonora Baccini e Cristina Dattola - ha conteso al ballottaggio la fusciacca al sindaco Nuti, giungendo a sfiorare un risultato storico per una lista civica. E proprio Girardini non usa mezzi termini: «Considerare deludenti i primi 100 giorni di una Amministrazione di cui si è partecipi dai banchi dell’opposizione può sembrare scontato e talvolta forzato, ma nel nostro caso la concretezza dei fatti e delle cose non fatte è davvero disarmante». Giovanni Girardini evidenzia che «Avrei sperato in un po' più di vera disponibilità al dialogo da parte della maggioranza che immaginavo tenesse conto del fatto che, se è pur vero che ha vinto le elezioni, è anche vero che amministra con il consenso di 2,2 cittadini su 10 e quindi con una rappresentatività che dovrebbe far pensare. Eppure non si è verificato nulla di tutto ciò. I primi 100 giorni la maggioranza del Consiglio comunale li ha passati nel tentativo, peraltro riuscito, di avocare a sé tutti i ruoli possibili dell’Amministrazione senza alcuna condivisione con le forze di opposizione». Però Giovanni Girardini ammette che «Devo riconoscere, per onestà intellettuale, che solo il Sindaco, forse per attitudine, forse per la consapevolezza di non aver ottenuto un risultato trionfante alle elezioni, ha talvolta manifestato la disponibilità alla condivisione e per lo meno all’ascolto delle istanze della minoranza, ma è stato subito bloccato in modo palese e addirittura irrispettoso dalla sua stessa squadra, che spesso non sembra essere in sintonia con i suoi atteggiamenti. Mi viene spontaneo aggiungere che siamo soltanto all’inizio. Detto ciò mi sembra oggettivo che i primi 100 giorni abbiano disatteso ogni speranza di cambiamento di marcia rispetto all’immobilità in cui è caduta la città con la gestione dell’ex sindaco Fulvio Centoz e che in 100 giorni - in tutta onestà pochi per un vero cambiamento - la cosa triste sia non vedere prospettive che facciano ben sperare per il futuro». A tal proposito Giovanni Girardini osserva che «Sono 100 giorni vissuti in piena emergenza Covid-19. Si potrebbe capire uno stallo nelle progettualità “ordinarie” e un rinvio di certi argomenti alla fine della pandemia, ma oltre a questo stallo non possiamo che constatare, con dati alla mano, che la gestione dell’emergenza è stata totalmente inadeguata. La città è stata messa da parte dall’Amministrazione regionale nella gestione emergenziale e solo le pressioni delle forze di minoranza e le grida provenienti dai nostri banchi hanno “obbligato” il Sindaco a farsi sentire e a imporre la sua presenza. Oggi finalmente, almeno formalmente, fa parte di quel tavolo gestionale dal quale era stato dimenticato peraltro dalle stesse forze politiche che lo hanno voluto Sindaco». Quindi Giovanni Girardini “bacchetta” i componenti della Giunta. «L’Assessorato alle Politiche sociali che vede al vertice l’assessore Clotilde Forcellati sembra essersi trasformato in un settore di supermercato dedito all’organizzazione della spesa a domicilio. Lodevole iniziativa, ma scontata in una situazione come questa, e soprattutto portata avanti più dalle associazioni di volontariato che dall’Assessorato stesso. Un servizio che oserei definire “minimo” in una situazione come questa dove le iniziative avrebbero dovuto essere molto più importanti. La gestione della case di riposo e degli anziani a domicilio ha lasciato molto a desiderare e certo non può dirsi lodevole solo per aver permesso delle visite in sicurezza per le feste natalizie. Gli Assessorati alle Attività produttive con Alina Sapinet e alla Scuola e Cultura con Samuele Tedesco sono in totale silenzio. In Consiglio comunale non abbiamo sentito la loro voce se non quando abbiamo cercato di stimolarli a dire qualcosa. Hanno parlato solo per annullare iniziative che non si potevano giustamente realizzare, senza comunque nessuna proposta a sostegno del lavoro e delle aziende, per quanto concerne l’assessore Sapinet, o per dire che le competenze scolastiche non sono comunali, ma della Regione, come ha riferito l’assessore Tedesco, o addirittura per iniziare le procedure per scollegare la città di Aosta dalla rete delle città d’arte al fine di risparmiare, forse, 3.000 euro». Insomma, secondo Giovanni Girardini il quadro è desolante, tanto che lo riassume così: «Cancellazione di attività ed eventi, incapacità di ascoltare chi vuole collaborare e assenza di proposte. E’ vero che il sindaco Nuti ha definito Tedesco un assessore che deve imparare e ne deve avere le opportunità, ma forse si sta esagerando e la cosa pesa sulle spalle della città. Oserei dire: elettrocardiogramma piatto. L’assessore all’Ambiente Loris Sartore forse è quello che ha parlato di più di tutti per dire per esempio che il virus si propaga con le polveri sottili delle auto e che quindi gli operatori sanitari non dovrebbero usare automobili per andare e tornare dal lavoro. Il tutto per non concedere i parcheggi gratuiti a chi in questo anno ha lavorato e lavora a testa bassa per salvare la situazione anche di un ospedale disorganizzato e con carenze gestionali non certamente dipendenti dal Comune. Pure questo risultato dei parcheggi gratuiti per gli operatori sanitari - e tengo a precisare che a me sembra una banalità - è stato ottenuto dalla minoranza, peraltro compatta, dopo infinite discussioni tra i banchi del Consiglio alla faccia delle polveri sottili. L’assessore Sartore spesso interviene anche al posto dell’assessore Sapinet, pur di bocciare proposte dell’opposizione quali il parcheggio gratuito a sostegno delle attività alberghiere. Forse vuole colmare i silenzi di chi non parla e di chi non sa cosa dire, ma è sempre preoccupato di non dialogare e di respingere le idee a prescindere e senza proporre alternative. Il Sindaco stesso purtroppo ha dimostrato, malgrado la sua grande esperienza da funzionario e dirigente pubblico, di non aver saputo gestire la macchina comunale anche nell’espletamento degli aspetti puramente formali quali le ordinanze di liberatoria per i positivi al virus. I ritardi prima negati e poi ammessi fino a 13 giorni sono stati un danno psicologico per le persone già provate dalle conseguenze della pandemia e un danno economico per tante famiglie e aziende. Anche questo è un problema finalmente risolto solo dopo gli interventi dai banchi dell’opposizione. Questa è a mio avviso la assente e non lungimirante gestione della pandemia da parte dell’Amministrazione. E la Commissione speciale? Dopo tutto è stata istituita. Ebbene, si tratta di un altro progetto voluto dall’opposizione e non dalla maggioranza che dai banchi del Consiglio, anche a Commissione istituita, ha sottolineato, per bocca in particolare dei consiglieri Pietro Varisella e Antonio Crea, che non era necessaria. Quasi a sottolineare che la maggioranza può fare da sola e che collaborare con la minoranza non serve. Eppure la maggioranza, di progetti per il futuro della città, non ne ha ancora proposti. In corner ai 100 giorni è finalmente arrivata una proposta per il futuro. Un progetto della consiliatura Centoz ripreso in blocco dall’assessore Loris Sartore con il quale andremo tutti in bicicletta, a mio avviso male, ma prima o poi ci andremo. Un progetto che io ho sempre definito poco coraggioso e soprattutto poco strutturato e per il quale daremo battaglia fino alla fine nel tentativo di vederlo migliorare, ma che vedrà Aosta arrivare in ritardo rispetto alle altre città italiane ed europee e per di più con un elaborato “vecchio” e che certamente non riflette le ultime tendenze di rinnovamento urbano e di viabilità cittadina. Deludente il risultato, soprattutto se si pensa che il promotore del momento, l’assessore Sartore, si spaccia per un esperto di ambiente e di viabilità. Che dire infine dell’atteggiamento della maggioranza rispetto al controllo sul suo operato esercitato dalla minoranza. Vergognoso e sotto gli occhi di tutti. In un momento in cui ancora il pubblico ministero Luca Ceccanti sottolinea il clientelismo certamente presente nella gestione comunale di Aosta, e non è un complimento, e in cui l’Amministrazione regionale, fotocopia della maggioranza comunale, è sottoposta ad indagini legate alla ’ndrangheta, i consiglieri della maggioranza urlano per evitare che la minoranza acceda agli atti dell’Amministrazione stessa e delle sue partecipate e in particolare dell’Aps. Siccome il presidente della Commissione di Controllo e Garanzia sono io, spero di non trovare nulla di cui scandalizzarmi, anche se tutta questa agitazione fa mal pensare chiunque. E comunque resta un atteggiamento di cattivo gusto di fronte alla trasparenza che ogni amministratore deve ai cittadini, soprattutto quando criticata e nel mirino della magistratura». Giovanni Girardini non dimentica la Presidenza del Consiglio. «Non metto certo in discussione la gentilezza e l’educazione del presidente Luca Tonino, - premette - persona che conosco da anni e che ha la mia stima. Ma anche lui, come l’assessore all’Istruzione Samuele Tedesco, è alle prime armi. Stupisce constatare tutte queste incompetenze e inesperienze quando in campagna elettorale si accusava il sottoscritto di non avere persone con esperienza in squadra. Un dato di fatto è che la squadra politica degli eletti oggi dimostra di essere in pugno alla squadra dirigenziale che fa gli alti e i bassi che vuole, e il risultato si vede anche nella gestione del Consiglio. Un Consiglio che non riesce mai a concludere il suo ordine del giorno perché viene imposto l’orario di chiusura e che che viene interrotto perché ci sono consiglieri che devono cenare, e ne rivendicano il diritto. Il voto è gravemente insufficiente e senza appello, ma ci tengo a dire che per quanto riguarda il sindaco Nuti il voto è impietoso solo perché responsabile e a capo di una squadra che a mio avviso non vale nulla contrariamente a lui».
Sergio Togni della Lega Vallée d’Aoste - eletto con l’ex sindaco Bruno Giordano e con Sylvie Spirli - usa toni altrettanto severi. «La Lega Vallée d’Aoste, al pari dei cittadini di Aosta, non può che prendere atto che, nei primi 100 giorni di Governo, la coalizione con sindaco Nuti non ha prodotto che ordinaria amministrazione, in perfetta linea con il precedente inconcludente mandato. Sfogliando il programma sembra che nulla si sia fatto per instradare il cambiamento che ci si aspettava e che era stato ampiamente promesso. Basti pensare ai progetti della pista ciclabile, dell’illuminazione pubblica o le azioni riguardo la sosta a pagamento. Si sono portate avanti le scelte precedenti invece che reimpostare i progetti alla luce di una realtà cambiata e di una mutata capacità e autonomia decisionale, che evidentemente non c’è. I primi 100 giorni, lo sanno tutti, sono molto importanti quali “cartina di tornasole” per capire quale capacità ha il nuovo corso per dare innovazione ed efficacia ai propri programmi e questa Giunta è stata completamente deludente. Dall’opposizione sono arrivate idee, mozioni, interpellanze per stimolare il cambiamento, peccato purtroppo che, preconcettualmente, buona parte di queste siano state ignorate o quando non potevano non essere accolte, stravolte. Non crediamo che la pandemia sia una scusa buona per giustificare questa incapacità ad incidere tangibilmente sulla vita dei cittadini».
Paolo Laurencet, eletto per Fratelli d’Italia, invece dà la sufficienza ai primi 100 giorni della Giunta del sindaco Nuti. «Il mio voto è 6 - afferma Paolo Laurencet - perché ovviamente si sono trovati ad affrontare un momento non facile. È però evidente che io avrei agito diversamente perché abbiamo una visione politica differente di ciò che bisogna fare. In particolare mi sarei aspettato un’immediata revisione della macchina amministrativa, invece a oggi non abbiamo ancora un’idea chiara, precisa, di chi fa che cosa. Aggiungo che ho colto da parte del Sindaco un atteggiamento più positivo e di ascolto nei confronti delle forze di opposizione rispetto a quello dimostrato da altri componenti della Giunta e, più in generale, della maggioranza. In un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo, sarebbe meglio favorire il dialogo, visto che abbiamo sempre mantenuto una posizione costruttiva».
Renato Favre, in Consiglio comunale per Forza Italia, taglia corto: «Non posso dare la sufficienza, benché riconosca che il momento che la Giunta del sindaco Gianni Nuti sta affrontando sia difficilissimo. Quindi il mio voto è un 5 e mezzo. In ogni caso riconosco la capacità di mediazione del sindaco Nuti, dato che su nostra proposta è stata istituita la Commissione comunale speciale per l’emergenza Coronavirus. Al di là di questo, però, ritengo che quando si è a capo di un’Amministrazione comunale complessa come è quella di Aosta sia innanzitutto necessario preoccuparsi di avere risorse umane e finanziarie adeguate, cosa che invece nel programma della maggioranza compare solo nelle ultime pagine. Proprio loro avevano annunciato che nei primi 100 giorni sarebbero intervenuti nel coordinamento dirigenziale. Invece non mi risulta che abbiano fatto molto, salvo qualche proroga di incarico. Personalmente avrei aperto un tavolo di concertazione con i sindacati per rivedere tutta l’organizzazione del personale. Questo perché, anche alla luce del largo impiego dello smart working imposto dall’emergenza epidemiologica, sarebbe stato possibile procedere a una valutazione delle performances dei dipendenti. Inoltre mi sembra che questi ultimi siano demotivati, invece ritengo che bisognerebbe intervenire affinché percepiscano la centralità del loro ruolo di protagonisti in un momento così cruciale per il rilancio della nostra città».