L’infopoint utilizzato... come riparo dalla pioggia
Da venerdì 13 ottobre scorso, l'Assessorato della Sanità ha attivato all'incrocio tra via Guedoz e viale Ginevra un punto informativo sul cantiere del nuovo ospedale. Un chiosco molto allettante e tecnologico con vetrate, porta automatica che si apre e si chiude in presenza di utenti, e, al suo interno, illuminato da 12 luci, pareti blu/arancione e riscaldamento ad aria. Su una parete un grosso schermo di 1 metro e 70 di larghezza per 1 metro di altezza dove senza interruzione scorrono informazioni e rendering su come sarà il nuovo ospedale. Si apprende dal grafico che i posti letto saranno 499 di cui 407 ordinari, 47 diurni e 45 tecnici. Le sale ambulatoriali saranno 112, le sale operatorie 9 e 18 i posti di terapia intensiva, 2 dei quali in pronto soccorso. Quasi 1.000 invece saranno i parcheggi disponibili suddivisi tra il parcheggio “Parini” e i costruendi parcheggi est ed ovest. Una cittadella medica, dunque, dove, oltre alla professionalità dei suoi medici, ci sarà la possibilità di fare un salto - per chi ne avrà voglia, considerato il luogo... - nell'antico passato di Augusta Pretoria: grazie a dei passaggi vetrati si potrà infatti ammirare il riposo di un guerriero celtico e le pietre di un Cromlech, testimonianze risalenti quindi nientemeno che a un periodo compreso tra 5.000 e 2.500 anni fa. Tutto interessante dunque, con un piccolo neo: il punto informativo sul nuovo ospedale - e sulla sua storia - a nessuno interessa, a quanto pare. In un'ora e mezza trascorsa al suo interno martedì scorso, infatti, nessuno è entrato, con quella porta automatica che tristemente si apriva e si chiudeva soltanto al passaggio della gente che transitava sul marciapiede. Giovedì poi, sotto la pioggia battente qualcosa è migliorato, con una coppia di anziani che è entrata, ma non per curiosità ma come hanno detto: «Almeno qui non ci si bagna». Per la felicità del cronista che può chiedere finalmente un parere su quel “rifugio” provvidenziale: «Dell'ospedale ormai si parla da decenni, - risponde l'uomo, che preferisce rimanere anonimo - e quindi spero di poterlo vedere anch'io, visto i miei 75 anni!». «Se tutto va nell'ottica di un miglior servizio e attese di pochi giorni per una visita anziché di mesi che ben venga! - sbotta la signora - Ma qui nel video lo spiegano questo?» Non c'è tempo per una risposta poiché una macchina si ferma davanti al chiosco. Un parente è arrivato a prendere la coppia, che saluta e se ne va sotto la pioggia...