L’indicazione “Parco Mont Avic” al casello autostradale Dennis Brunod: “Giusto valorizzare l’area protetta”
L’allora assessora regionale ai Trasporti Chiara Minelli, nello scorso mese di gennaio, l’aveva definita una «impasse da sbloccare». A quanto pare la problematica è stata risolta visto che nei giorni scorsi sono finalmente comparse le indicazioni “Parco naturale Mont Avic” sui cartelli autostradali all’uscita di Verrès. A sottolineare con soddisfazione la cosa è il consigliere regionale della Lega Vallée d’Aoste Dennis Brunod: «E’ una bella soddisfazione constatare che, grazie ad una mozione presentata dal gruppo Lega Valle d'Aosta in Consiglio Valle a gennaio, in cui si chiedeva al Governo regionale di impegnarsi per la realizzazione della segnaletica “Parco naturale Mont Avic” alle uscite autostradali di Verrès e Pont-Saint-Martin, nei giorni scorsi è stata posizionata la prima all’uscita del casello di Verrès. Speriamo che a breve venga completato tale lavoro per cercare di promuovere e valorizzare al meglio una meravigliosa area protetta».
In Consiglio Valle a gennaio Chiara Minelli aveva parlato di una questione ventennale. «La Regione condivide l'opportunità di questo genere di segnalazione, informativa prima ancora che promozionale. - aveva detto l’ormai ex Assessora - La competenza ricade in capo all'ente Parco, che nel tempo ha ripetutamente preso contatti con la società di gestione della tratta autostradale. Riteniamo utile un'azione corale tra l'ente Parco e gli Assessorati». La mozione in questione era stata approvata all’unanimità.
Nella seduta del Consiglio Valle di giovedì scorso, 8 luglio, è stata invece respinta una mozione presentata dal gruppo Lega VdA sull'inserimento nella rete sentieristica regionale dei vari sentieri all'interno del Parco naturale Mont Avic, attualmente non autorizzati al transito dei visitatori, per essere, come ha evidenziato nell'illustrazione il consigliere Dennis Brunod, «un valore aggiunto come offerta turistica e come integrazione per migliorare la promozione e valorizzazione delle numerose peculiarità del Parco. Stiamo parlando di 6 sentieri che metterebbero in rilievo il torrente Chalamy e le attività legate al settore della pesca, nonché gli alpeggi. Sono itinerari molto suggestivi che rappresenterebbero anche una valida alternativa per ridurre il percorso in caso, ad esempio, di condizioni meteo avverse».
«Questa richiesta è contraddittoria rispetto alle finalità dell'Ente Parco naturale Mont Avic, che persegue la strategia del mantenimento dell'equilibrio tra attività antropica e attività naturale - ha evidenziato il presidente della Regione Erik Lavevaz -. La rete sentieristica del Mont Avic interessa già più di 100 chilometri, tra passeggiate e percorsi per escursionisti esperti; i tracciati sono stati individuati per garantire la conservazione di tutti gli habitat e le biodiversità, così come anche le attività insediatesi. L'ampliamento della rete sarebbe inopportuna e a dirlo è lo stesso Ente Parco, di concerto con le strutture regionali. Il Parco si sta comunque impegnando a incentivare la fruizione dei sentieri, che risultano frequentati al di sotto delle loro potenzialità. La revisione della rete sentieristica comporterebbe peraltro il riavvio dell'iter di valutazione ambientale: un procedimento gravoso, non impossibile ma nemmeno opportuno».