«L’inchiesta Egomnia si è conclusa senza essere riuscita ad accertare le gravi accuse contro i politici»
Sono cadute tutte le accuse per l’ipotesi di voto di scambio politico-mafioso dell’inchiesta Egomnia, tanto che gli stessi magistrati inquirenti hanno chiesto l’archiviazione. Però, nelle motivazioni, si sostiene che benché non siano stati commessi reati la ‘ndrangheta ha condizionato le elezioni regionali del 2018.
Lorenzo Viera: «Queste inchieste suscitano scalpore nell’opinione pubblica per poi concludersi in una bolla di sapone. Per Egomnia gli stessi magistrati inquirenti hanno chiesto l’archiviazione. E questo fatto la dice lunga».
Jolaine Hancock: «Notizie come quelle relative all’inchiesta Egomnia riempiono i giornali e i notiziari perché vedono coinvolti politici con accuse di scambio politico mafioso. Però finisce quasi sempre con archiviazioni, così non si arriva nemmeno a giudizio».
Francesco Pinna: «L’inchiesta Egomnia pareva dovesse svelare chissà quali trame criminali tra politici e mafiosi, invece è finita con un’archiviazione e per di più richiesta dagli organi inquirenti. Evidentemente si sono resi conto di non avere in mano le prove per affrontare un processo. Nel frattempo, però, è stata infangata la reputazione degli indagati».
Valerio Cento: «Un’altra inchiesta giunta come un fulmine a ciel sereno e che poi non si è concretizzata in un processo con condanne. Dopo tanto rumore per nulla, come dovrebbero comportarsi coloro che sono stati indagati e messi alla berlina sui giornali?».
Jolanda Medelku: «Si tratta di inchieste tese ad accertare la trasparenza della politica. In genere partono sulla base di pochi elementi, spesso non coincidenti tra loro. Ovviamente la giustizia deve fare il suo corso, se poi non emerge nulla è giusto che sia disposta l’archiviazione».
Denise Zerega: «A volte può accadere che l’illegalità passi anche attraverso zone grigie come il reato di scambio politico-mafioso. Dopo questa clamorosa archiviazione è chiaro che il fenomeno non riguarda la Valle d’Aosta».