L’ex Hotel Joli sarà trasformato in una residenza sociosanitaria per giovani con disturbi psichici
L’Hotel Joli, storico albergo 3 stelle in via Valli Valdostane nel Quartiere Dora di Aosta chiuso ormai da alcuni anni, è stato venduto dal proprietario Ezio Gevroz e, una volta terminati i lavori di ristrutturazione - in fase ormai avanzata -, accoglierà una residenza sociosanitaria. Capofila del progetto con il direttore sanitario Paolo Leggero è la cooperativa Les Aigles, che ha già 2 strutture analoghe a Châtillon e a Sarre, in partenariato con la cooperativa Les Soleil di Verrès il cui presidente è Roberto Trapasso. Gli ospiti della struttura saranno soggetti tendenzialmente provenienti da fuori Valle (ma in futuro potranno essere stipulate convenzioni con l’Usl valdostana) tra i 14 e i 21, anni divisi in 2 gruppi da 10, affetti da disturbi psichici e del comportamento. «Per quanto concerne la parte operativa - precisa Roberto Trapasso - impiegheremo medici liberi professionisti, psicologi e neuropsichiatri, operatori sociosanitari, educatori e e terapisti per la riabilitazione, mentre per la parte alberghiera cureremo le pulizie. Dobbiamo ancora definire se esternalizzare il servizio di refezione». Perché è stato scelto l’Hotel Joli per questo progetto? «Eravamo alla ricerca di un edificio con determinate caratteristiche. - risponde Roberto Trapasso - e questo albergo le soddisfaceva, dato che è nelle immediate vicinanze della città senza essere in centro. Pertanto tutti i servizi sono facilmente raggiungibili. Così l’estate scorsa è stato perfezionato l’acquisto e poi sono iniziati i lavori di adeguamento». Questi ultimi non hanno stravolto gli interni, dato che sono rimaste le circa 40 camere presenti originariamente ma è stato modificato l’ingresso con spazi per gli uffici. Inoltre i 2 gruppi di ospiti non si possono incontrare e quindi sono state separate la zona giorno, la zona notte e i locali per la ristorazione. Poi la struttura è stata ritinteggiata sia fuori che dentro. La cooperativa Le Soleil è nata nel 2004, ha 130 dipendenti e fornisce una serie di servizi socioeducativi, assistenziali e sociosanitari. «L’apertura della nuova struttura avverrà presumibilmente ad aprile - anticipa Roberto Trapasso - e il suo scopo è offrire terapie individuali agli ospiti per poi farli rientrare possibilmente in famiglia».