L'estate 2022 per il turismo in Valle d'Aosta ha sfiorato le cifre record del 2019: i numeri
L'estate 2022 per il turismo in Valle d'Aosta non solo ha sancito un ritorno ai numeri pre-Covid, ma ha sfiorato le cifre record del 2019, le migliori almeno dal 2005, primo anno di cui l'Assessorato regionale al Turismo diffonde ad oggi le statistiche.
Dal giugno al settembre scorsi gli arrivi (il numero di clienti nelle strutture ricettive) sono stati 606.759, dato inferiore solo a quello del 2019 (quando erano stati 623.912) e nettamente al di sopra del 2021 (più 29,30 per cento) e del 2020 (più 50,43 per cento).
Le presenze (le notti trascorse) hanno toccato quota 1.667.948 (più 21,57 per cento sul 2021 e più 46,32 per cento sul 2020), nell'estate 2019 erano state 1.707.198.
Guardando alle nazionalità, nell'estate scorsa gli italiani per arrivi (367.994) hanno superato i dati del 2019 (366.865), rimanendo appena sotto per numero di presenze (1.209.438 contro 1.209.852); dati appena migliori erano stati registrati nel 2017 (368.970 arrivi e 1.214.107 presenze). Riguardo agli stranieri, durante i mesi più caldi del 2022 gli arrivi sono stati 238.765 (257.047 nel 2019 e 235.130 nel 2017) e le presenze 458.510 (497.346 nel 2019, 450.326 nel 2017).
«Questi dati confermano la ripresa del turismo di prossimità, e anche di quello internazionale. - dichiara soddisfatto Jean-Pierre Guichardaz, assessore regionale al Turismo - Dopo il Covid ha prevalso la voglia di svagarsi, di riprendersi gli spazi. Però allo stesso modo è vero che ha funzionato la strategia di comunicazione della Regione degli ultimi anni. Non abbiamo atteso la fine della pandemia per rafforzare la nostra promozione, anche nei confronti del mercato internazionale. In questo senso abbiamo promosso forti investimenti, per esempio con il ritorno alla comunicazione radio televisiva. L’idea di una destinazione come la Valle d’Aosta pronta ad accogliere i turisti secondo i propri atout - sostenibilità, ambiente, cultura, enogastronomia - ha colto nel segno. E sono dati che scontano i numeri delle locazioni brevi, fortissime e importanti anche nella nostra regione, tenendo conto che vi sono oltre 3.500 appartamenti registrati sulla piattaforma airbnb. Dati che quindi vanno aumentati, perchè sappiamo che durante la pandemia è cresciuta l’attitudine a rivolgersi a forme di ricettività alternative rispetto agli alberghi».
Ilaria Sonatore, delegata per il settore bed&breakfast nel direttivo Adava, conferma che «E’ stata una buonissima estate anche per noi. Parlando con i colleghi, sono stati tutti soddisfatti. Il periodo è molto concentrato, numeri da record tra luglio e agosto, con prolungamento a settembre per ciò che concerne gli stranieri, mentre nel primo periodo è soprattutto clientela italiana. Per il nostro settore, ovvero i b&b, si parla sempre di soggiorni corti, dalle 2 alle 5 notti al massimo».
David Crest delegato del settore agriturismo in Adava conferma: «Si tratta di dati in linea con le mie impressioni e di quelle dei miei colleghi. Posso dire di sentirmi soddisfatto delle prenotazioni nel periodo estivo e fiducioso per i prossimi periodi festivi. Credo che la lontananza dai momenti di quarantena e la caduta delle misure restrittive abbiano finalmente dato un momento di pace nel quale le persone si sono sentite libere di viaggiare».
«Dati che si commentano da soli. - afferma Filippo Gérard albergatore a Cogne e ancora presidente della categoria la scorsa estate, prima di passare il testimone a Luigi Fosson - C’è da dire che continuano a mancare i numeri delle locazioni turistiche. Per questo resta il fatto che sono dei dati incompleti, che non forniscono una fotografia reale e completa. La stagione è stata ottima, accompagnata da una situazione meteo molto buona. Un’estate però segnata dal forte aumento dei costi. Quindi le presenze sono una cosa, - conclude Filippo Gérard - i fatturati un’altra e l’utile di impresa un’altra ancora».