L’esame di maturità torna (quasi) all’antico Perplessità tra gli studenti per le modalità
L’esame di maturità 2022 torna in presenza e, dopo l’annuncio ufficiale del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, sono state rese note le modalità di svolgimento della temuta prova di Stato.
I 2 anni precedenti sono stati segnati dall’emergenza sanitaria quindi, di conseguenza, erano abolite le prove scritte, sostituite con la discussione di un elaborato da parte del candidato. Invece, nel prossimo giugno i «maturandi» dovranno svolgere tre diversi compiti, il tema di italiano, la seconda prova di indirizzo e l’orale che andrà ad incidere sull’esito con 25 punti sui 50 totali.
Infatti le novità sono anche i punteggi attribuiti alle varie componenti dell’esame, che privilegiano proprio l’orale che varrà 25 punti, a scapito del tema che avrà una valutazione massima di 15 punti e della prova di indirizzo che sarà valutata fino a 10 punti.
I restanti 50 saranno attribuiti basandosi sul credito scolastico, ovvero sul punteggio che ogni alunno porterà all’esame, calcolato tenendo conto della media scolastica finale dei voti negli ultimi 3 anni del suo percorso scolastico.
L’esame di maturità del 2022 avrà inizio mercoledì 22 giugno con il tema di italiano uguale per ogni indirizzo di studio ma caratterizzato da 3 proposte diverse che saranno l’analisi e l’interpretazione di un testo letterario, l’approfondimento e la produzione di un testo argomentativo e la riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su delle tematiche di attualità.
Il giorno seguente, giovedì 23, verrà sostenuta la seconda prova, dedicata alle materie di indirizzo, con più opzioni a scelta preparate dai docenti della materia, tanto che comprenderanno dei contenuti affrontati durante l'ultimo anno scolastico.
Da lunedì 27 giugno avranno poi inizio gli esami orali strutturati in vari momenti: i candidati inizieranno il colloquio analizzando un argomento scelto dalla Commissione e saranno valutate le capacità acquisite durante gli anni in ogni disciplina, comprendendo anche l’Educazione civica.
Successivamente gli studenti dovranno esporre le attività svolte, spiegando la loro esperienza nel progetto di alternanza scuola-lavoro.
I candidati saranno giudicati da una Commissione composta da 6 commissari interni e da un Presidente esterno.
Tra gli studenti delle scuole superiori di Verrès e di Aosta, la maggior parte teme le prove scritte che non sono più state eseguite, avendo svolto prevalentemente la didattica a distanza a causa della ben nota problematica di natura sanitaria.
«Per quanto riguarda la procedura scelta per la maturità, sono stati affrettati. Alla fine noi alunni di quinta abbiamo svolto la didattica a distanza per più tempo rispetto agli studenti degli anni precedenti. Non ci siamo preparati abbastanza agli scritti e sinceramente sono spaventata, però visto che ora è stato confermato lo svolgimento dell’esame con le nuove disposizioni cercheremo di impegnarci in questi ultimi mesi» afferma Masha Foieri, 18enne di Saint-Vincent, dell’Istituto Tecnico Turistico di Aosta, così come Anthony Grasso, 19enne di Aosta che frequenta lo stesso indirizzo ed esprime la sua preferenza verso un esame orale più esteso che possa comprendere tutte le materie: «L’introduzione dei 2 scritti è scorretta, poiché arriviamo da due anni di difficoltà, nate dalla didattica a distanza, ma sulla maggior parte degli argomenti della terza e quarta superiore, rivista in quinta, emerge una situazione lacunosa. Avrei preferito un “maxi orale” durante il quale toccare tutte le materie, come nei 2 anni precedenti, poiché lo scritto è stato tralasciato, e l'orale è l’attività che abbiamo svolto prevalentemente».
Per gli studenti delle scuole superiori di Verrès, non è una sorpresa la reintroduzione degli scritti alla maturità come dichiara Diana Man, 18enne di Gaby che frequenta l’indirizzo di Amministrazione, finanza e marketing: «Mi aspettavo ritornassero gli scritti, subito ero in crisi perché comunque avendo passato due anni in didattica a distanza qualche lacuna c’è, però cercherò di dare il meglio di me. Per adesso sono tranquilla, so di avere sempre studiato e l’esame farà da scalino finale di questo percorso di studi. Inoltre personalmente non penso che possa essere un voto a dire chi io sia, ma piuttosto quello che ho imparato in tutti questi anni».
Nonostante le varie incertezze, è apprezzato il fatto di avere optato per la preparazione della seconda prova di indirizzo dei professori che si occupano abitualmente della stessa disciplina, in modo da aiutare gli studenti e da far si che non si trovino davanti ad argomenti mai trattati, come afferma Davide Vinante, 18enne di Donnas, che frequenta il quinto anno del Liceo Scientifico di Verrès: «Fino a pochissimo tempo fa non avevo idea di quali sarebbero state le prove della maturità di quest'anno, le informazioni date dal Ministero erano confuse e, in generale, non sapevamo neanche se saremmo arrivati a giugno, a causa della pandemia e della guerra in Ucraina. Ho finalmente visto le modalità dell’esame e devo dire che le trovo accettabili. Il tema di italiano è il solito di sempre, non c'è nulla di cui lamentarsi. Per la seconda prova sono felice che ci siano venuti incontro, facendo predisporre i quesiti dai nostri insegnanti, che ci conoscono e sanno cosa abbiamo potuto fare in questi ultimi due anni difficili, e non da una commissione esterna. La ritengo una piccola soddisfazione. Invece non sono molto convinto dell’orale. Avrei preferito preparare una tesina da presentare all’esame, come svolto dai maturandi dell'anno scorso, perché penso che sia un modo per lasciare maggiore libertà e sicurezza allo studente. Dopo il colloquio dovremo presentare una relazione sulla nostra esperienza di alternanza scuola-lavoro, una piccola esposizione orale che non mi preoccupa. Hanno comunicato quanti punti vale ogni prova e sono contento che metà della valutazione finale sia costituita dal credito scolastico, secondo me è giusto che il lavoro svolto durante gli anni precedenti conti in questo importante esame».