“L’Ento Festival”, al Castello spazio ai musicisti del posto

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E’ iniziata giovedì scorso, 3 agosto, per concludersi domani, domenica 6, nel parco del Castello di Aymavilles, la prima edizione del “L’Ento Festival - Innesti musicali ad Aymavilles”.

Si tratta di una rassegna dedicata alla musica e ai musicisti di Aymavilles, che, in una cornice d’eccezione, vuole valorizzare l’identità culturale locale, con un insieme di “innesti” tra le diverse esperienze dei musicisti coinvolti.

La manifestazione è organizzata dall’Amministrazione comunale di Aymavilles, con il sostegno del Consiglio Valle, e con la collaborazione di un gruppo di lavoro composto anche da tre musicisti professionisti di Aymavilles: Christian Thoma, Gilbert Impérial e Vincent Boniface. Concerti tutti alle 21.30, con ingresso libero, e un pomeriggio "en musique" a partire dalle 15. Oggi sabato 5 agosto sarà la volta di “Æther”, concerto-performance, da un’idea di Christian Thoma.

Domenica 6 agosto “L’Ento Festival” si concluderà con “Aymavilles en musique”, un pomeriggio dedicato ai musicisti amatori e agli appassionati joueurs di Aymavilles e dintorni, con appuntamento fissato a partire dalle 15, sempre al parco del Castello.

Nella serata di ieri - venerdì 4 agosto - spazio all’inedita esperienza di intersecazione tra la storica formazione di ricerca e riproposta di canti e musiche tradizionali Trouveur Valdotèn e il trio sperimentale di Estremìa, da un’idea di Vincent Boniface attivo in entrambe le formazioni musicali. Da una parte, assieme ai membri della sua famiglia, si trova nella delicata posizione di prolungare la memoria di quei testimoni che nel tempo sono stati registrati sul campo o scovati tra le pagine di un libro. Dall’altra, con i complici scelti per esplorare i territori in cui si muove l’organetto diatonico, si propone come evoluzione della musica tradizionale volta alla composizione e all’improvvisazione. Il castello di Aymavilles e i suoi «principali ospiti», ovvero i pipistrelli che hanno nidificato nelle torri dell’edificio, sono stati i protagonisti del concerto pensato per raccontare Aymavilles e le relazioni con i territori limitrofi d’oltralpe, accomunati dall’uso del francoprovenzale e del francese. Accanto all’organetto diatonico, simbolo dei Trouveur, si sono mescolati i suoni del violino e della ghironda, emblematici per quanto riguarda la millenaria tradizione dei troubadours che percorrevano le rotte dei castelli narrando nelle complaintes i fatti di cronaca e le storie d’amore cortese. Il ventaglio di strumenti musicali si componeva inoltre di cornamuse, flauti, strumenti ad ancia e fisarmonica, il pianoforte e il sintetizzatore, per creare un’alchimia fuori dal tempo in sintonia con la riproduzione vocale dei suoni delle trame ritmiche protagoniste delle musiche elettroniche, pratica meglio nota come “beatbox”. E poi canti e melodie raccolte in più di quarant’anni di ricerca e sperimentazione. I musicisti: Liliana Bertolo voce; Sandro Boniface fisarmonica, organetto, voce; Rémy Boniface violino, ghironda, organetto, voce; Vincent Boniface organetto, cornamuse, clarinetto, sax, percussioni, voce; Marta Caldara pianoforte, sintetizzatore e Bramo beatbox.

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