«L’emergenza sanitaria inevitabilmente condiziona il Documento di economia e finanza regionale»
A conclusione dell'adunanza di mercoledì 7, giovedì 8 e venedì 9 aprile, il Consiglio Valle ha approvato, con 21 voti a favore (Union Valdôtaine, Progetto Civico Progressita, Alliance Valdôtaine-Stella Alpina e Vallée d’Aoste Unie) e 14 astensioni (Lega Vallée d’Aoste e Pour l’Autonomie), il Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2021-2023.
Il dibattito, iniziato nel pomeriggio di mercoledì 7, ha visto anche la trattazione di 28 ordini del giorno collegati, approvandone 12, di cui 7 proposti dalla Lega Vallée d’Aoste, 4 da Pour l'Autonomie e 1 dai gruppi Union Valdôtaine, Progetto Civico Progressita, Alliance Valdôtaine-Stella Alpina e Vallée d’Aoste Unie.
«Il Covid è il punto focale da cui si declineranno le azioni finanziarie ed economiche contenute nel Documento di economia e finanza regionale. - ha affermato l'assessore alle Finanze Carlo Marzi - L’azione legata all’intervento sanitario coinvolgerà ancora il 2021, sia per la gestione del piano vaccinale sia per le misure di profilassi legate a una nuova recrudescenza del virus, con particolare riferimento alla diffusione delle varianti. La pandemia, con la sua gravità e eccezionalità, segna il punto di rottura, una frattura profonda tra il prima e il dopo: il Covid è l'ospite assolutamente non gradito di questo Documento di economia e finanza regionale che, comunque sia, ha il compito di lanciare il cuore oltre l'ostacolo. Gli effetti sociali ed economici, per quanto già rilevanti, al momento possono essere solo parzialmente colti e valutabili appieno nella loro gravità. I cambiamenti introdotti dalla pandemia risulteranno di tipo congiunturale o saranno invece di natura strutturale? La questione non è ovviamente secondaria: a seconda della connotazione che queste modificazioni assumeranno, si profileranno problematiche molto diverse».
«Sono state condotte quindi diverse analisi nei vari settori, propedeutiche per programmare le prossime iniziative. - ha spiegato l'Assessore - Ad esempio, sul tessuto produttivo valdostano, che evidenzia un ridimensionamento, con un calo delle imprese. È stato preso in considerazione anche il mercato del lavoro, per cui l'impatto nei primi mesi del 2020 dell’emergenza sanitaria ha determinato una congiuntura particolarmente sfavorevole, evidenziando un marcato peggioramento delle condizioni occupazionali».
«Trend negativo registrato anche dal settore del turismo, - ha osservato l'Assessore alle finanze - mentre, nonostante il permanere di una situazione economica complessa che ha contribuito ad ampliare la fascia di popolazione più esposta ai rischi di esclusione e di povertà, in Valle d’Aosta il livello di reddito disponibile pro capite resta decisamente superiore alla media italiana e il grado di disuguaglianza appare decisamente più contenuto».
«Su un documento che dura tre anni, come il Documento di economia e finanza regionale , è necessario l'inserimento del Covid, che purtroppo anche nel 2021 rischia di farla da padrone rispetto alle scelte politiche finanziarie, - ha concluso l'Assessore - ma è parimenti necessario guardare con serietà e coraggio al post Covid, perché quando la pandemia sarà passata dovremo guardarci negli occhi e cercare tutti assieme di trovare delle soluzioni che diano speranza e sviluppo alla Valle d'Aosta».
Il presidente della Regione Erik Lavevaz ha aggiunto che «L'emergenza da Covid ha mutato il quadro sanitario e socio-economico della nostra regione. Abbiamo quindi strutturato un documento che mettesse in evidenza le misure di emergenza ricalibrando le priorità inserite nel programma di Legislatura. Il rendiconto metterà poi a disposizione le risorse necessarie, dando le risposte più importanti alle attività economiche, in maniera armonica con quelle nazionali, secondo i tempi stabiliti. Nel corso del 2021 dovremo ancora affrontare gli aspetti sanitari di questa pandemia: l'emergenza non è terminata e la gestione dei vaccini sarà prioritaria. Per rispondere alla crisi economica e sociale, abbiamo agito nella maniera più rapida possibile con interventi puntuali come quelli appena approvati, bisognerà poi lavorare in prospettiva della ripartenza del sistema produttivo valdostano, con politiche strutturali rivolte all'occupazione. Per ottenere questi obiettivi, riteniamo indispensabile un'organizzazione diversa di tutto il comparto regionale - Regione, enti locali, società partecipate, enti strumentali - per un miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'amministrazione pubblica e dei servizi offerti ai cittadini».
Nelle dichiarazioni di voto Mauro Baccega di di Pour l'Autonomie ha rilevato che «Il documento necessitava di essere arricchito e abbiamo posto le nostre critiche e i nostri suggerimenti: è stato un dibattito approfondito. Abbiamo chiesto obiettivi e risorse, ma avete scelto di predisporre un documento di matrice politica che non dà certezze rispetto al futuro».
Il capogruppo della Lega Vallée d’Aoste Andrea Manfrin, annunciando il voto di astensione, ha osservato che si tratta di «Un documento che presenta dei limiti, che è molto vago e lasco e non è verificabile né in questo Consiglio né al di fuori».
Marco Carrel di Pour l’Autonomie ha sottolineato: «Il documento dovrebbe programmare e cercare di dare degli obiettivi, ma non è quello che ritroviamo nella sua lettura. Il nostro gruppo ha rispettato il richiamo alla responsabilità, presentando ordini del giorno e sottoponendo suggestioni».
Gli ha fattto eco Augusto Rollandin del medesimo partito che ha parlato di «Due aspetti sostanziali: le proposte ricalcano quelle del documento precedente e il fatto che a essere assenti sono i numeri. Non c'è la possibilità di valutare e capire dove saranno reperite le risorse per concretizzare le iniziative. La disponibilità finanziaria si gioca sulla terna dei fondi regionali, di quelli statali e quelli europei: dove troviamo i soldi? Per il futuro, ci auguriamo che ci sia la capacità di intervenire nei settori che più hanno sofferto: tra questi c'è l'agricoltura».