L’economia della Valle d’Aosta accelera Il recupero guidato dal settore del turismo
Continua ad essere il turismo l’elemento trainante dell’economia valdostana, anche alla luce degli ultimi aggiornamenti statistici. Ne hanno parlato il presidente della Regione Renzo Testolin e il dirigente dell’Osservatorio economico e sociale Dario Ceccarelli, in una considerazione di fine anno con gli organi di stampa - giovedì scorso, 28 dicembre - nella saletta del palazzo regionale.
«Il flusso dei dati è continuo - ha spiegato Dario Ceccarelli - e prendiamo atto di un rallentamento settoriale, ma il bilancio del 2022 e 2023 è più che positivo». In sostanza, l’economia della Valle d’Aosta, il mercato del lavoro sembra accelerare, in un recupero su quasi tutti i fronti, tanto da raggiungere la situazione pre-covid. «Invece accusiamo ancora il colpo della crisi finanziaria del 2009 - commenta - i cui effetti in Valle d’Aosta sono durati più che altrove, ma con questi trend potremmo anche rientrare».
Nel 2022 è proseguita la crescita dell’economia regionale, sostenuta dalla domanda interna per consumi (più 5 per cento), che è però scesa al più 1 per cento nel 2023, e che dovrebbe anche confermarsi nel triennio 2024-2026. L’export, in crescita fino al 2022 e ora più moderato, resta comunque positivo se si confronta il primo semestre 2023 con quello del 2021 e del 2019, mentre resta positivo il valore sui servizi ed è cresciuto molto il settore costruzioni, sui cui però ha influito molto il «110%». «Come però accade quando ci sono grossi incentivi - ha sottolineato il dirigente regionale - e poi vengono diminuiti o tolti, ci aspettiamo che anche la crescita nelle costruzioni cambi rotta».
Il prodotto interno lordo della regione aumenta più del previsto, riprendono i consumi, il lavoro aumenta e aumentano anche le assunzioni da fuori Valle. «Per la nostra piccola regione potrebbe sembrare un dato di cui preoccuparsi - precisa Dario Ceccarelli - per cui occorre concentrarsi anche sulla qualità del lavoro e non guardare solo alla quantità». Gli occupati, nell'ultimo trimestre, sono stati quasi 58mila, mentre le persone in cerca di occupazione restano sotto i 2000. Un forte spinta è arrivata dai lavori stagionali, di pari passo con la presenza turistica molto buona. I dati dell’assessorato del lavoro dicono che le assunzioni sono rallentate all’inizio del 2023 e ora tornano ai livelli del 2022. La forza lavoro per il 78 per cento viene trovata in Valle, ma una parte ancora dall'esterno, soprattutto per il lavoro stagionale. D’altra parte, anche molti valdostani lavorano fuori regione, soprattutto in bassa valle. L’esperto parla quindi di «elasticità positiva» tra lavoro stagionale e assunzioni esterne.
Un ultimo ragionamento prende in considerazione il bilancio demografico. I residenti scendono sotto i 123mila, le nascite nei primi 8 mesi del 2023 sono state 600, contro le 700 nello stesso periodo del 2019. «Con la Sovraintendenza agli studi - spiega Dario Ceccarelli - abbiamo valutato che questo calo non avrà un impatto nell’immediato, ma l’avrà nel lungo periodo». La popolazione scolastica è in costante diminuzione dall’anno scolastico 2015-2016, soprattutto per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e quella primaria. Soltanto nell’ultimo anno gli alunni si sono ridotti nel complesso dell’1,1 per cento e ora sono circa 16.700.
Infine, i dati Istat dicono che la Valle d’Aosta rimane nella classe di benessere più elevata, a conferma di un miglioramento generale e di un contenimento dei segnali di svantaggio. Il reddito medio disponibile pro capite delle famiglie valdostane si conferma superiore alla media italiana del 9 per cento, circa 21.600 euro, e la diseguaglianza di reddito in Valle d’Aosta si conferma decisamente inferiore a molte realtà e risulta in diminuzione rispetto all’anno precedente.