L’Avapa: “Preoccupazione per la legge regionale che rischia di abbassare il livello di protezione”

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«Preoccupazione per l’approvazione della recente legge regionale che autorizza, previo parere dell’Ispra, il prelievo, la cattura e l’uccisione del lupo, specie particolarmente protetta dalla normativa internazionale e nazionale». A esprimerla è l’Avapa - Association pour la protection des animaux.

«C’è il dovere costituzionale di applicare in via obbligatoria e preventiva i metodi ecologici, come ha ribadito la Corte Costituzionale nel 2019, ma con questa legge esiste il rischio di un abbassamento del livello di protezione rigorosa di questa specie dovuto anche ad una tutela non uniforme sul territorio nazionale. - si legge in una nota dell’associazione - Per mitigare i conflitti con le attività di allevamento è di fondamentale importanza investire localmente su sistemi di prevenzione degli attacchi al bestiame, supportare il lavoro degli allevatori per promuovere la coesistenza tra lupo e attività umane e condividere e diffondere tra gli allevatori le buone pratiche gestionali, che sono presenti anche in Valle. Avapa ritiene che sia necessario promuovere e proseguire con le azioni coordinate messe in campo finora per migliorare la coesistenza fra lupo e coloro che vivono e lavorano sul nostro territorio: prevenzione, monitoraggio della popolazione, antibracconaggio, controllo dell’ibridazione, coinvolgimento dei portatori di interesse, comunicazione ed educazione».

«Con il ritorno naturale dei lupi - prosegue l’Avapa - è inoltre fondamentale fornire gli elementi ai cittadini per affrontare in sicurezza e serenità questa nuova presenza, evitando pregiudizi negativi basati per lo più sulla tradizione. Solo costruendo e realizzando soluzioni condivise, infatti, sarà possibile garantire la conservazione a lungo termine del lupo sulle Alpi, la cui persecuzione portò alla sua estinzione all’inizio del Novecento».

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