«L’augurio che rivolgo alla nostra Chiesa: che ognuno dei suoi figli possa in Cristo trionfare sul male e farsi operatore di pace»
Come vuole la consuetudine, pubblichiamo il messaggio augurale del Vescovo monsignor Franco Lovignana in occasione della Santa Pasqua.
Cari fratelli e sorelle, la Liturgia pasquale ci fa cantare: «Questo è il giorno, che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo». Come rallegrarci in un tempo tanto pesante e faticoso? Non ancora usciti dalla pandemia, ci troviamo immersi in una guerra assurda che si combatte alle porte di casa con un carico folle di morte, di sofferenza e di distruzione. E non è che la punta di un iceberg di violenza che insanguina tante regioni del mondo e che raggiunge anche la quotidianità dei paesi in pace.
Come cantare l’alleluia pasquale di fronte alla pervasività del male? L’annuncio di Pasqua non è forse un’utopia desiderata, ma comunque fuori della realtà?
È la grande sfida della fede cristiana. Ma è anche la grande speranza che la fede cristiana può regalare al mondo. Se il male e la morte non hanno più l’ultima parola, perché Gesù li ha sconfitti, allora ha un senso lottare e lavorare per trasformare l’umanità e restituirle la dignità di famiglia di Dio come pensata dal Creatore: un solo Padre, tanti fratelli e sorelle. Nella Pasqua del Signore il male ha perso il suo potere assoluto e, se continua a colpire e a mietere vittime, è però possibile combatterlo e vincerlo. Lo Spirito che il Risorto effonde sui discepoli è la forza di vittoria sul male e il suo primo campo di battaglia è l’interiorità di ognuno dove l’egoismo e la violenza hanno le loro radici profonde.
Qualcuno potrà pensare che ciò sia solo proiezione di desideri e di attese umane. Filosofi e sapienti del mondo lo hanno pensato e insegnato. Eppure una teoria infinita di uomini e donne hanno testimoniato e testimoniano con la vita che Gesù crocifisso e risorto è il Redentore, Colui che ha fatto della sua carne crocifissa lo scudo che si interpone tra noi e il male. La verità della redenzione operata da Cristo Gesù è scolpita dallo Spirito nella vita dei cristiani. Essi non sono perfetti, non sono immuni dalla violenza e dal peccato; se, però, cercano di corrispondere alla grazia divina, possono prendere consapevolezza della loro condizione e lavorare su stessi per bonificare il loro cuore, estendere la vittoria alle loro relazioni e diventare lievito evangelico capace di trasformare la convivenza umana.
È questo l’augurio pasquale che rivolgo alla nostra Chiesa: che ognuno dei suoi figli possa in Cristo trionfare sul male e farsi operatore di pace.
Buona e Santa Pasqua!