L’attuale sede costa troppo: da via Xavier De Maistre il Csv si trasferirà in corso Saint-Martin-de-Corléans
Con una prima riunione tra il direttivo e le organizzazioni di volontariato, che si è tenuta martedì 5 settembre, ha preso ufficialmente il via il percorso per il trasferimento della sede del Csv di Aosta, meglio conosciuta come “Casa del volontariato”. Entro la fine dell’anno il Centro lascerà i locali di proprietà della Curia di Via Xavier de Maistre ad Aosta, che ospitano da oltre 20 anni gli uffici dello staff e la sede di 56 organizzazioni di volontariato valdostane.
«Siamo di fronte ad una scelta “obbligata” - dichiara il presidente del Csv Claudio Latino - dopo che le cooperative sociali, che con noi in questi anni hanno condiviso gli spazi e i costi di questa struttura, ci hanno comunicato il loro prossimo trasferimento. Per il solo mondo del volontariato i costi di questa sede sono troppo alti, parliamo di 100mila euro complessivi all’anno, a fronte di un calo progressivo dei finanziamenti destinati ai Csv in Italia». Il presidente Claudio Latino ha aggiunto: «In alternativa ci vedremmo costretti ad azzerare le attività e i servizi a favore delle associazioni, venendo meno alla nostra stessa missione che ci impone di sostenere e affiancare il volontariato».
Il percorso avviato per questo cambio è complesso ed articolato poiché coinvolge, oltre agli uffici del Csv, anche le 56 associazioni che hanno la loro sede legale in Via Xavier de Maistre. La decisione dovrà poi essere avvallata definitivamente in un’assemblea straordinaria del Csv che sarà convocata nel mese di ottobre.
I nuovi locali individuati si trovano al numero civico 105 di corso Saint-Martin-de-Corléans, in quella che per anni è stata la sede di una filiale della Banca Antonveneta - poi entrata a far parte del gruppo Monte dei Paschi di Siena - e sono vuoti. «La location individuata, dopo diversi sopralluoghi, consente di riprodurre, seppur in piccolo, la situazione attuale: oltre agli uffici dello staff, saranno allestite postazioni di lavoro per i volontari e sale utilizzabili per riunioni, formazioni e incontri» precisa ancora Claudio Latino.
«È un passaggio intermedio molto delicato e strategico che stiamo facendo con un fattivo coinvolgimento di ogni singola Associazione - conclude Claudio Latino - La soluzione che abbiamo individuato, rivolgendoci al mercato, è di tipo emergenziale: nel medio periodo il Csv continuerà a lavorare in sinergia con le istituzioni per dare in futuro al volontariato una vera e propria “Casa” che sia un luogo di ritrovo e di incontro, e che possa valorizzare e sottolineare la dignità del lavoro quotidiano svolto per l’intera comunità valdostana da parte delle oltre 200 Associazioni di Volontariato e Promozione Sociale presenti sul territorio regionale».