L’assessore Marco Carrel: «A sparare al cane è stato un agente della Forestale»
È stato ricostruito durante la seduta del Consiglio Valle di mercoledì scorso, 22 maggio, quanto è accaduto mercoledì 8 nei boschi sopra Gignod, nella zona tra il rifugio Chaligne e Punta Metz. Quel giorno il cane Tomo di una coppia di olandesi - i coniugi Jantiene e Allard van Lingen che da alcuni mesi si sono trasferiti in Valle d'Aosta per rilevare la struttura del Thouraz Ranch a Thouraz di Sarre - è stato ferito da un colpo di arma da fuoco. Rispondendo a una interrogazione sull’episodio presentata dal consigliere della Lega Vallée d’Aoste Luca Distort, l’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali Marco Carrel ha precisato che «Il Comandante del Corpo forestale della Valle d’Aosta mi ha riferito che nel pomeriggio dell’8 maggio il personale operante nel controllo di routine nel territorio alto della zona di Gignod notava un esemplare di capriolo maschio in evidente difficoltà poiché braccato da un canide di grossa stazza, rivelatosi un cane di razza pastore tedesco. A questo punto 1 dei 2 agenti tentava di dissuadere il cane dall’attacco, urlando e cercando di allontanarlo. Non avendo ottenuto il risultato atteso, l’operatore procedeva ad esplodere con l’arma di ordinanza 2 colpi con tiro non mirato, ma il cane non desisteva dall’attacco al capriolo, facendolo cadere». Per questo motivo, ha proseguito l’assessore Marco Carrel, «L’operatore sparava in direzione del cane a distanza di un centinaio di metri. Il cane a questo punto si allontanava in direzione opposta al capriolo che nel frattempo riusciva a guadagnare terreno e a scappare dileguandosi». Sull’accaduto indagano ora i Carabinieri, a cui è stata presentata dai proprietari del cane formale denuncia. L’assessore Marco Carrel ha aggiunto che «Sono in corso attività di Polizia giudiziaria per le contestazioni delle violazioni di cui alla legge regionale 37 del 2010 “Nuove disposizioni per la tutela e per il corretto trattamento degli animali di affezione” e legge regionale 64 del 1994 “Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e per la disciplina dell’attività venatoria”». Il cane, raggiunto da un proiettile entrato e uscito, senza colpire organi vitali, quel giorno era stato lasciato libero dai proprietari, che però potevano monitorare gli spostamenti attraverso un Gps al collare. L’animale è in fase di guarigione. «E’ evidente che al di là delle responsabilità, in corso di accertamento, - ha commentato l’assessore Marco Carrel - la vicenda è spiacevole sotto diversi punti di vista, ma in base a quanto riportatomi dal Comandante emerge che la pattuglia in servizio si sia attenuta alle disposizioni vigenti». Nella replica il consigliere Luca Distort ha parlato di «Tema estremamente delicato» auspicando «Un buon lavoro investigativo per capire le dinamiche e sostenere la professionalità del personale del Corpo forestale della Valle d’Aosta perché abbia tutti gli strumenti per operare nel migliore dei modi e per il nostro territorio, dato che i suoi visitatori meritano sicurezza. Doversi difendere dall’attività umana e non dai pericoli naturali è paradossale».