L’assalto dei debuttanti: “Esserci è già una vittoria”

L’assalto dei debuttanti: “Esserci è già una vittoria”
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«Quello che mi impressiona del vostro circuito è la presenza di tanti giovani: a voi forse sembra normale, ma per noi è una cosa straordinaria, bellissima». Lo ha detto Igor Modina, presidente del comitato delle battaglie del Canavese, durante la conferenza stampa di presentazione del fine settimana di combats all’arena Croix-Noire. Il mondo delle batailles ravviva quel processo di ricambio generazionale che spesso fatica a concretizzarsi nel settore dell’allevamento in generale. Lo dimostra la presenza ogni anno alla Regionale di volti nuovi, di appassionati che per la prima volta presentano una bovina alla finalissima.

Il lavoro in funivia, la passione per le reines

Elvis Baravex ha 39 anni e di mestiere è caposervizio della funivia di Chamois. Il suo tempo libero lo dedica all’allevamento. «L’azienda di Ollomont era di mio suocero Lorenzino Bionaz e io l’ho rilevata nel 2019. - racconta - Questa era la prima volta che portavo a battere a mio nome e ho qualificato 2 bovine proprio all’ultima eliminatoria, a Fénis, entrambe con il terzo posto in terza categoria: Moschetta, comprata da mio zio Bruno Marquis quando era manza, e Brunie, figlia di Turin, l’ultima mucca che, a nome di mio suocero, avevamo portato alla Regionale nel 2012. In azienda abbiamo 11 capi di cui 7 mucche, tutte nere. Domenica sono già contento di esserci. Quando lo dicono gli altri sembra una frase fatta ma è davvero così! Le mie bovine hanno combattuto appena una settimana fa quindi non ho grandi aspettative, facciano quello che riescono!».

«Sarò all’arena nonostante

vertebre e costole rotte»

Andrea Dufour, 38 anni, è figlio del sindaco di Challand-Saint-Anselme Piero, e di professione fa l’agente forestale. Alla fine dello scorso mese di giugno, mentre effettuava un censimento di camosci, è caduto in un dirupo rompendosi alcune vertebre e costole. Un incidente che lo ha bloccato a lungo a letto ma che per fortuna non gli impedirà di essere presente alla Croix-Noire dove si è qualificata la sua Tracasse, seconda di seconda categoria ad Antey. «Io non posso fare sforzi quindi in campo la porterà Claudio Nones, che me l’aveva regalata quando era un vitello proveniente dalla stalla di Eddy Bignon. - svela Andrea Dufour - Oltre a Claudio, devo ringraziare mio papà che ha guardato la mucca mentre io passavo il tempo tra letto e visite in ospedale. Per me è un hobby ereditato da entrambi i miei nonni, Augusto Dufour ed Evasio Charles. Ho appena 6 capi e ho portato a combattere solo lei. Già essere lì è bello: certo che la speranza, quando si fa una gara, è sempre quella di vincere, anche se è quasi impossibile». Parole che rivelano il suo animo competitivo, frutto della sua lunga esperienza come tecnico e skiman di sci di fondo, anche al seguito di un campione come Federico Pellegrino.

“Al mio primo tentativo

ho conquistato la Regionale”

«Moteila l’abbiamo comprata da Jean-Antoine Maquignaz e proveniva dalla razza di Vilmo Bizel. Mi hanno assicurato che la genealogia era buona ma non mi hanno spiegato i dettagli perché io non me ne intendo molto. E ora sono alla finale!». Sara Gallet, 39 anni, è emozionata al pensiero della Regionale di domenica. Una finale arrivata quasi per caso, visto che nel suo allevamento - che porta il nome del fidanzato Fabio Jacquin -, a Champdepraz, tra 26 mucche ci sono solo 2 nere: Moteila, appunto, e una manza. «Si è classificata terza di terza categoria a Saint-Barthélemy. - dice - Era la primissima volta che portavo una bovina a combattere! Certo, le battaglie le seguivamo già…». Ora l’avventura della finale per lei, il fidanzato Fabio e il piccolo Yannick che ha quasi 4 anni e adora le mucche, passione di famiglia.

«Ho ristrutturato la stalla che fu di mio nonno e di mio padre»

Una passione di famiglia è anche per Thierry Rosset di Saint-Marcel. Ha 19 anni e ha deciso di ristrutturare la stalla a Prarayer che fu di suo nonno Callisto e poi di suo papà Germano, trasferendovi le sue bovine - che prima erano ospitate nell’azienda dello zio Jean-Pierre Volget - e aprendo l’attività a suo nome da quest’anno. Pronti, via: ha qualificato Tormenta con il secondo posto in prima categoria ad Aosta e Rigotta con il terzo sempre di primo peso a Brissogne. «Prima davo una mano a mio zio e adesso ho deciso di mettermi in proprio. - confida - Ho solo 3 mucche, un manzo e un vitello e ora mi sta per arrivare un toro che ho comprato. Tormenta è figlia del celebre Apocalypse de La Borettaz mentre il padre di Rigotta è Antares di Fulvio Borbey e la mamma Gianduia che si era già qualificata alla Regionale nel 2016 con mio zio. E’ una passione ma non posso certo mantenermi con quella. Adesso sto cercando un lavoro, spero di trovarlo sempre legato al mondo degli animali. Speranze per domenica? Sono già contento così, mi auguro che facciano una bella battaglia. Però l’importante è esserci, è l’obiettivo di ogni allevatore: io a vedere la finale ci vado da quando ero piccolo».

“Dedicata a mio nonno

Alberto Vallet”

«Sarà una giornata di festa tutti insieme! Poi se farà anche un bel risultato, meglio ancora!». Nadir Vallet ha 36 anni e conduce l’azienda di Verrayes con l’aiuto di papà Giorgio, di mamma Vilma Lillaz, della moglie Francesca Joly e dello zio Natalino Vallet. Proprio quest’ultimo gli ha regalato la mucca che sarebbe diventata la mamma di Skin, reina di seconda categoria all’eliminatoria di Antey. «Faccio anche un altro lavoro nell’ambito della distribuzione delle bevande. - precisa - In stalla abbiamo 15 capi: 2 rosse e tutte le altre nere. La passione è partita da mio nonno Alberto Vallet: a lui dedico questa prima qualificazione».

Dalla Romania a Fontainemore

nel segno dell’allevamento

Souris in questi giorni se ne sta in disparte, a riposo. Grazie a lei Sorin Filer ha avverato il suo sogno di partecipare alla Regionale, un sogno partito da lontano nel tempo e nello spazio, da quando in Romania guardava le mucche e le pecore dei suoi nonni. «Dieci anni fa, per mezzo di un amico che stava già in Valle d’Aosta, ho saputo di un’occasione di lavoro nel campo agricolo e mi sono trasferito qui. - ricorda il 32enne con un entusiasmo contagioso - Prima ho lavorato per Delfina Vescoz a Fontainemore: mi sono trovato bene con loro e la mia passione per l’allevamento ha fatto il resto. Nel 2017, sempre a Fontainemore, ho aperto la mia attività, con 35 capi in tutto, di cui una decina di nere. Avevo già sfiorato la qualificazione un paio di volte. Con Souris mi è andata bene. Lei è nipote della famosa Freisa dei Quendoz e il toro è di Venise di Aurelio Crétier. Ora la tengo a riposo, perché sia pronta per la Regionale, anche se non pretendo nulla. Quello che doveva fare l’ha già fatto».

“Vedo la Regionale

da quando ho 9 anni”

Sempre a Fontainemore - per la precisione a Coumarial - ha la stalla Edy Vacher, 29 anni: la sua Londre si è qualificata vincendo l’eliminatoria di Issime in seconda categoria. «L’azienda è a mio nome da 3 anni, prima la conduceva mia mamma Luciana Jans. - spiega - Ormai da una decina di anni portiamo a combattere ma non avevamo mai qualificato. D’altra parte abbiamo solo 2 o 3 nere in una stalla di una cinquantina di capi. Da 3 anni l’allevamento è diventata la mia professione, aiutato anche da mio papà Franco e da mia moglie Daniela Giachetto Mena». E i piccoli Elodie e Thomas fanno sentire il loro sostegno. «Londre l’ho comprata dai Quendoz 8 anni fa: è nipote della loro Borga, che è stata più volte alla Regionale. Il padre è un toro di Gueriotte dell’azienda Verney. Speranze? E’ già bello essere lì! Se penso che vado a vedere la finale dal 2001, quando avevo 9 anni, e adesso per la prima volta sarò tra i protagonisti… è emozionante».

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