L’Arer: «Non si tratta di un fenomeno che viene scoperto oggi»
L’Agenzia regionale edilizia residenziale, presieduta da Ivo Surroz, interviene sulla questione degli sgomberi forzosi riguardanti assegnatari di case popolari dopo sui social il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Baccega aveva denunciato una situazione allarmante. «Siamo vicini ad un vero e proprio scempio sociale che a breve esploderà e perciò vogliamo richiamare l’attenzione di assistenti sociali, psicologi, associazioni e politici. - sostiene Mauro Baccega - In questo periodo, e comunque da oltre 1 anno, assistiamo a crescenti difficoltà per anziani con figli disabili, mamme con 2 e più minori, pensionati che non riescono a pagare l’affitto e, soprattutto, le pesanti spese condominiali. Ebbene, molti di questi nuclei familiari hanno ricevuto dall’Arer l’intimazione di sfratto e con lo sgombero forzoso si ritroveranno in mezzo ad una strada o alla meglio in una casa comune. Qualcuno dorme già in auto. Come è noto il mercato degli alloggi privati è praticamente bloccato e per questo diciamo che ci sarà un vero scempio sociale perché non c'è alternativa. E’ quanto mai necessario modificare leggi e provvedimenti ormai datati e superate dagli eventi che generano queste disfunzioni».
In una nota, l’Arer ricorda che «Quando a luglio del 2019 con legge regionale è stata, tra l’altro, assegnata all’Arer la competenza in merito alla decadenza dall’assegnazione, questa azienda si è trovata a dover dare seguito a quanto previsto per legge. Le cause di decadenza possono essere varie, e tra queste vi è la morosità superiore alle 4 bollette non pagate. Avviando una consistente operazione di messa in mora, consapevole dell’impatto sociale legato all’accumulo negli anni di debiti considerevoli da parte di molti nuclei, l’Arer ha parallelamente dato a tutti i nuclei la possibilità di rateizzare il debito, calcolando la rata in base all’Isee, in maniera che fosse sostenibile per ciascun nucleo il pagamento contemporaneo sia della bolletta corrente che della rata del piano di rientro, a prescindere dal numero di rate o dall’ammontare del debito». L’Arer aggiunge che «Contestualmente tutti i casi sono stati sottoposti alla competente Commissione per le Politiche Abitative, affinché emergessero eventuali situazioni di fragilità sociale per nuclei già in carico presso i servizi regionali. Non solo. Per ridurre l’impatto sociale, si è proceduto a disporre la decadenza per morosità partendo da un numero di bollette insolute pari a 48 (ben al di sopra delle 4 previste per legge!) per poi via via ridurre il limite fino alle attuali 6, in linea con le disposizioni normative». Il processo è durato circa 2 anni, «E moltissimi nuclei hanno provveduto a sottoscrivere una rateizzazione del debito conservando l’assegnazione dell’alloggio. - prosegue la nota dell’Arer - Nel contempo, con la deliberazione numero 974 del 29 agosto 2022, la Giunta regionale ha approvato i criteri e le modalità di assegnazione delle risorse finalizzate al sostegno della morosità incolpevole, consentendo ai nuclei aventi titolo di sanare i debiti mantenendo l’assegnazione dell’alloggio ovvero di differire il rilascio dell’alloggio per il reperimento di una soluzione abitativa alternativa». Per dare un riferimento numerico, l’Arer ha disposto tra il 2020 e il 2022 complessivamente 181 decadenze dall’assegnazione, di cui solo 19 (circa il 10 per cento) si sono concluse con lo sgombero forzoso, distribuite su 3 annualità. «Questo perché fino al giorno effettivo dello sgombero, - puntualizza l’Arer - il nucleo ha la possibilità di adoperarsi per superare le cause che hanno condotto alla dichiarazione di decadenza, che in tal caso viene revocata. Cosa che nella maggioranza dei casi succede, anche grazie alla preziosa collaborazione tra l’Arer e i servizi sociali regionali e comunali, sia attraverso rapporti diretti con le assistenti sociali, sia tramite il protocollo sociale sottoscritto tra Arer, Regione Valle d’Aosta e Comune di Aosta in cui si incardina il servizio di portierato sociale presso il Quartiere Cogne».
Pertanto l’Arer conclude evidenziando che «Non si tratta di un fenomeno che si palesa oggi, ma che procede in maniera continuativa e costante, potendo oggi dopo 3 anni di attuazione operata con tutte le cautele del caso - ma dovuta ai sensi di legge - contare sul fatto che a tutti i nuclei è stata data la stessa opportunità di mantenimento dell’assegnazione dell’alloggio. Tuttavia l’urgenza di rientrare nella disponibilità di alloggi occupati da chi non ne ha titolo è legata alla doverosa necessità di assegnare quegli stessi alloggi a chi invece ne avrebbe diritto, poiché collocato nella graduatoria regionale, puntualmente aggiornata annualmente».
Al momento sono state presentate complessivamente n 60 domande di riconoscimento della condizione di moroso incolpevole e del relativo contributo, di cui 22 accolte, 36 escluse e 2 in corso di istruttoria.