L’architettura walser “salvata” dalla rovina Si restaura la casa del Settecento di Perletoa

L’architettura walser “salvata” dalla rovina Si restaura la casa del Settecento di Perletoa
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Sarà oggetto di un rilevante intervento di restauro il grande fabbricato rurale walser del villaggio di Perletoa, a 1.450 metri di quota, a Gressoney-Saint- Jean. Un lavoro impegnativo, che mira a conservare inalterato ciò che è pervenuto fino a noi in buone condizioni ed a recuperare un’antica abitazione, migliorandola dal punto di vista strutturale e rendendo abitabile anche la parte più alta, finora adibita a fienile.

Pertanto anche tutti i nuovi pavimenti, come pure i rivestimenti interni, verranno ricavati dal legname che verrà recuperato trovato all’interno del caseggiato, con l’obiettivo finale per i proprietari Federica Savini, architetto di Milano responsabile del progetto, e Marco Costaguta di conservare una testimonianza e allo stesso tempo di renderla visitabile al pubblico.

La Regione Valle d’Aosta, ai sensi dell’apposita normativa, ha recentemente riconosciuto per il progetto un contributo di 86.241 euro, pari al 60 per cento della cifra richiesta che è di 143.736 euro, considerato che l’aliquota applicata è quella relativa agli edifici documento.

«Il fabbricato di Perletoa risale agli inizi del 1700: la data di incisione sulla trave di colmo riporta 1714. - spiega l’architetto Federica Savina - Le case dei secoli XVII e XVIII hanno di norma 3 livelli e circa 2 terzi degli edifici di questo tipo ha 2 piani in pietra e uno in legno. Al piano inferiore si trova la stalla, al suo interno la parte riservata alla famiglia, chiamata “de wohngade”, è delimitata da una ringhiera in legno. La cucina è quasi sempre al piano superiore; la stanza di soggiorno la affianca, riscaldata da una stufa in pietra o da una lastra che trasmette il calore dell’attiguo camino. Sempre al primo piano si trovano 1 o più stanze, utilizzate per il riposo o per deposito. L’ultimo livello è occupato dal magazzino per il fieno. Come da tradizione walser dei lunghi balconi percorrono il fronte anteriore. Al livello più alto le ringhiere a grigliato arrivano fino al tetto.”

Di case walser, costruite dalla metà del 1600 ai primi decenni del 1800, rimangono circa 90 esempi nell’alta valle del Lys. L’edificio di Perletoa risponde appunto a queste caratteristiche, rientrando nella descrizione dei rascard appartenenti alla tradizione gressonara. La dimensione in pianta è di circa 9 per 11 metri, con il lato maggiore rivolto a sud.

I lavori di recupero sono iniziati nello scorso giugno per approfittare della bella stagione e termineranno presumibilmente entro l’estate del 2022. Sono coinvolte ditte esclusivamente della valle del Lys come il restauratore Aldo Comé, la losista Egle Fosson, unica donna della regione a “posare” le lose ed i falegnami Silvano e Marco Consol, padre e figlio.

Domenica scorsa, 7 novembre, è terminato il rifacimento del tetto, così da precedere di poco le prime abbondanti nevicate: sono state smontate, numerate e restaurate tutte le travi. All’interno invece gli interventi sono appena iniziati.

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