L’aquila e la garitta davanti alla Testa Fochi vandalizzate: nessuno pensa a rimediare

L’aquila e la garitta davanti alla Testa Fochi vandalizzate: nessuno pensa a rimediare
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Le reazioni sono state durissime, ma la replica di chi dovrebbe sorvegliare non è arrivata. Il fatto che ha scatenato il pacato Carlo Bionaz, presidente della Sezione Valdostana degli Alpini, è avvenuto probabilmente nella notte di sabato scorso.

“Gli Alpini valdostani - ha scritto Carlo Bionaz - devono, loro malgrado, constatare che la storia in città è calpestata da beceri vandali che non sanno neppure di essere al mondo ma che se lo sanno non hanno capito nulla della vita. Mi riferisco ai vandalismi che sono stati compiuti all’ingresso della Caserma Testa Fochi. Una decina di mesi orsono avevo visto che un’aquila, posta sul pilastro sopra la garitta, aveva un’ala spezzata e in buona fede avevo pensato che facendo dei lavori nel cantiere l’avessero, senza volerlo, danneggiata. Invece da allora nessuno si è preoccupato di restaurare l’aquila!” “Ora constato - prosegue Carlo Bionaz - che anche la garitta è stata oggetto di vandalismo. Hanno demolito parzialmente il suo fianco sinistro. Ci vuole un bel colpo per ottenere questo risultato! I controlli nella zona latitano parecchio, tanto che le persone anziane non si fidano di uscire alla sera perché hanno paura!”

In effetti mai in novant’anni di storia, dalla costruzione della caserma, all’inizio degli anni Trenta, luogo dove la storia è passata attraverso l’occupazione dei tedeschi e degli alleati, con una Guerra Mondiale e con decine di migliaia di Alpini che ne hanno varcato il portone su piazza della Repubblica, ribadiamo mai nessuno si era permesso di arrecare dei danni così gravi all’ingresso della Testa Fochi. “Quello che fa più male - evidenzia Carlo Bionaz - è vedere che i segni della Storia, con la S maiuscola, come la Caserma Testa Fochi sono costantemente denigrati e spesso demoliti. Abbiamo purtroppo creato una società dove le uniche cose che contano sono il dio denaro, il telefonino ed i social la cosa più perniciosa degli anni 2000.”

Ebbene malgrado l’accorata presa di posizione di Carlo Bionaz, condivisa da moltissimi aostani, nessuna risposta è giunta dal governo della città, dalla Regione che a breve inaugurerà con il presidente Sergio Mattarella la piazza che si raggiunge proprio dall’androne della Testa Fochi, come pure dalla società di gestione dell’ex complesso militare ora universitario. Nessuno ha messo in sicurezza l’area, nessuno ha rimosso i pezzi di muratura, per tutelarli e recuperarli in vista di un restauro, nessuno ha fatto nulla.

Probabilmente anche per chi dovrebbe preoccuparsi della cosa pubblica e soprattutto della memoria di Aosta valgono di più il telefonino e i social. Bella roba.

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