L’appello dei genitori di Perloz “Salviamo la scuola dell’infanzia o il nostro piccolo paese morirà”

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«Salviamo la scuola dell’infanzia di Perloz». E’ l’appello lanciato da un gruppo di genitori del paese della Bassa Valle che sta promuovendo una petizione sulla piattaforma “Change.org”. Nel pomeriggio di ieri, venerdì, le firme erano già quasi 700, in rapida crescita.

«Siamo i genitori dei bambini attualmente iscritti alla scuola dell’infanzia regionale di Perloz. - si legge nel testo - Con questa lettera aperta vogliamo portarvi a conoscenza del rischio di chiusura della nostra scuola a partire dal prossimo anno scolastico. Intendiamo ribadire l’importanza di continuare a garantire la presenza della scuola a Perloz e desideriamo pertanto fornire alle famiglie alcuni elementi di riflessione perché possano valutare con maggior consapevolezza l’eventuale iscrizione/trasferimento dei propri figli nella scuola di Perloz: fino alla fine di maggio è infatti possibile rettificare sia l’iscrizione telematica sia la conferma di iscrizione effettuata a gennaio e consentire così il mantenimento di un servizio essenziale».

«La scuola del nostro paese, nata come asilo parrocchiale voluto da don Glesaz nel 1950 e poi passato regionale nel 1982, è una bellissima scuola, ingrandita e completamente rinnovata dieci anni fa quando il numero dei bambini era in continuo aumento ed offre numerosi servizi per noi molto importanti. - prosegue il testo - una grande area esterna attrezzata (campetto, parco giochi) ben esposta al sole fruibile tutto l’anno; spazi interni che permettono la realizzazione di attività per il benessere e la crescita dei nostri bambini; un servizio mensa con una cuoca che ogni giorno prepara il pranzo per i bimbi della scuola materna e della scuola primaria utilizzando materie prime fresche; uno spazio dove i nostri bimbi pranzano, giocano e svolgono diverse attività con gli alunni della scuola primaria abituandosi così a rapportarsi con bambini di età diverse; un ambiente immerso nel verde a contatto con la natura dove si possono effettuare uscite didattiche naturalistiche e svolgere diverse attività volte all’esplorazione e alla conoscenza del territorio; un servizio scuolabus fruibile non solo per il trasporto casa/scuola, ma anche per portare i bambini per svolgere attività in collaborazione con altre scuole, per uscite sul territorio comunale e nei comuni limitrofi; un contesto dove i bambini, vivendo l’infanzia nel proprio paese, imparano a conoscerlo e ad amarlo creando un senso di appartenenza e di rispetto che permetterà loro di averne cura da adulti».

«Rispettiamo, anche se non condividiamo, la scelta di altri genitori di iscrivere i bambini altrove chiedendo però lo stesso rispetto per la nostra scelta: se altri hanno il diritto di iscrivere i propri figli in altre scuole, noi chiediamo che venga rispettato il nostro diritto di tenere i bambini nel nostro paese. - concludono i genitori - La frequenza alla scuola dell’infanzia in un altro Comune creerebbe difficoltà ai genitori che dovrebbero organizzarsi autonomamente il trasporto e ulteriore disagio alle famiglie dei bambini già iscritti alla scuola primaria di Perloz. Siamo consapevoli che la chiusura della scuola materna potrebbe provocare nell’arco di pochi anni anche la chiusura della scuola primaria. Il nostro paese di media montagna si troverebbe così privato di un servizio fondamentale per il suo futuro e la sua utilità. Infine consideriamo poco opportuno radunare tutti i bambini nelle scuole di fondovalle in tempo di pandemia. Chiediamo pertanto di mantenere aperta la scuola dell’infanzia e siamo aperti a considerare nuove proposte didattiche e sperimentali in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta o nuovi progetti di differenziazione didattica riconosciuti secondo il Metodo Montessori per rendere più dinamica e innovativa la nostra scuola. Facciamo presente che se ci fosse la necessità di ulteriori servizi (prescuola, doposcuola, eccetera) il Comune si attiverebbe per trovare le risorse necessarie. Un paese senza bimbi, senza scuola, è un paese che muore».

I bambini che frequentano attualmente la scuola dell’infanzia di Perloz sono 8, con un ulteriore calo previsto per il prossimo anno.

«Il Comune condivide le preoccupazioni dei firmatari della petizione. - sottolinea la sindaca Ivana Chanoux - Abbiamo già partecipato a diversi incontri con gli organi competenti ma pare che il destino dell’asilo sia di chiudere a settembre. Continueremo a fare il possibile perché ciò non accada. Perderemmo un servizio importante e tornare indietro sarebbe purtroppo difficile, se non impossibile».

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