L’aostano Giampaolo Marcoz al vertice del Consiglio Europeo del Notariato

L’aostano Giampaolo Marcoz al vertice del Consiglio Europeo del Notariato
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) Il nuovo presidente per il 2022 del Consiglio Europeo del Notariato, che ha sede a Bruxelles, è il notaio aostano Giampaolo Marcoz. Già vicepresidente del Consiglio Nazionale del Notariato per il triennio 2019-2022, a fianco del presidente Cesare Felice Giuliani, Giampoalo Marcoz è stato eletto durante l'assemblea generale di lunedì scorso, 6 dicembre. «L’Italia è membro fondatore, insieme ad altri 22 Paesi, del Consiglio Europeo del Notariato - spiega il notaio Giampaolo Marcoz - che rappresenta i circa 45mila notai presenti sul territorio dell’ Unione europea. Il passaggio che mi ha portato ad assumere questo incarico è stata proprio la designazione ottenuta nel mese di luglio dal Consiglio italiano».

Si prospetta quindi un anno impegnativo. «L’attività politica sarà quanto mai complicata, - continua Giampaolo Marcoz - a gennaio 2022 cambieranno molte delle figure più importanti a livello europeo, in funzione della seconda fase del mandato dei parlamentari. Sarà importante intervenire su alcune tematiche particolarmente delicate che cambieranno sensibilmente la vita di tutti noi e di conseguenza la stessa professione notarile. Mi riferisco in particolare al secondo obiettivo che la Commissione Europea si è data per l’anno 2022 costituito dalla creazione di una “Europe adaptée à l’ère du numérique”». L'ingresso a pieno titolo nell'era del digitale, in una concentrazione di progetti che durerà un decennio, comporterà anche la definizione di nuove norme, proprie dell'Europa, per la gestione tecnologica. «La tecnologia ormai è parte integrante della nostra vita quotidiana - spiega il notaio Marcoz - e rappresenta la grande sfida per il prossimo futuro. La Commissione intende puntare sulla realizzazione di un’identità digitale europea, nonché su sistemi di intelligenza artificiale “meritevoli di fiducia”. La missione sarà quella di rendere sempre più moderna ed europea una professione antica come quella del notaio. Sul piano più generale, il Notariato europeo dovrà farsi interprete del delicato momento socio-politico che interessa il continente europeo e dovrà quindi cercare di assumere un ruolo di protagonista nelle scelte dei singoli Paesi».

La figura del notaio esiste, oltre che in Italia, anche in molti Stati. In particolare, il modello italiano è diffuso in 22 su 27 Paesi europei e garantisce un’assistenza imparziale nelle operazioni economicamente più importanti per i cittadini, in modo preventivo, così da limitare in modo significativo eventuali contenziosi.

«Il ruolo del notaio - spiega Giampaolo Marcoz, nuovo Presidente del notariato europeo - quale garante della legalità di ogni transazione immobiliare, di ogni operazione societaria e dei rapporti familiari più delicati, è presente, seppure con sfumature differenti, in tutti in Paesi che compongono il Consiglio Europeo del Notariato. Il nostro ruolo di pubblici ufficiali, parte dello Stato e vicini ai cittadini, dovrà essere valorizzato sempre di più nell’ambito delle istituzioni europee; l’obiettivo sarebbe quello di inserire un riferimento al diritto romano-germanico e al Notariato latino quale garante dello Stato di diritto - Rule of law- -nei principi dell’Unione, in una possibile revisione dei Trattati istitutivi».

Vale anche qui il motto dell'Unione europea «Uniti nella diversità». «Le differenze presenti nei singoli Paesi - conclude Giampaolo Marcoz - riguardano infatti esclusivamente aspetti secondari, relativi all’ampiezza delle competenze o alle singole modalità tecniche di svolgimento della professione, senza che ne sia interessata l’essenza della funzione notarile quale terza parte fidata e imparziale a servizio dei cittadini».

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