L’Anpas: «Attacchi immotivati dal consigliere Andrea Manfrin»

L’Anpas: «Attacchi immotivati dal consigliere Andrea Manfrin»
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Si dichiarano «Stufi, stanchi, amareggiati e arrabbiati» i volontari Anpas Valle d’Aosta per il «Giochetto compulsivo e immotivato» del consigliere regionale della Lega Valle d’Aosta Andrea Manfrin. Dopo alcune interrogazioni, la «Classica goccia che ha fatto traboccare il vaso» è un post su Facebook del capogruppo del Carroccio.

«I nostri volontari non percepiscono stipendio (o altri emolumenti) per le ore che tolgono ai loro affetti, alle loro famiglie e anche in molti casi alle loro professioni. - evidenzia Anpas Valle d’Aosta in una nota - I nostri bilanci sono trasparenti ed è per questo motivo che più volte, e da tempo, il consigliere regionale Manfrin è stato invitato a venire nella nostra sede per visionare tutta la nostra documentazione. Ma arrivare al punto di accostarci al “re delle ambulanze”, prendendo una puntata di Report e diffondendola sul suo account social, questo è troppo».

L’associazione delle Pubbliche Assistenze elenca alcuni dati sulla propria realtà: 600 volontari e 13 dipendenti, di cui 8 autisti soccorritori con contratto Anpas a tempo indeterminato. Oltre 600mila i chilometri percorsi, 13mila i servizi effettuati tra soccorso, trasporto dializzati, servizi e trasporti sanitari e di emergenza, oltre 172 mila le ore di turno svolte. La nota evidenzia: «Quell’accostamento via social fatto dal consigliere regionale Manfrin è uno schiaffo dato a tutti noi che contribuiamo a supportare il sistema sanitario».

Il presidente dell’Anpas Valle d’Aosta Massimo Pesenti dichiara: «Non sono solito rispondere agli attacchi qualunquisti, ma dopo quel video diffuso via social è mio dovere farlo a tutela di tutti i volontari e dipendenti di Anpas Valle d’Aosta. Io per primo come i volontari non percepisco soldi. E associare Anpas Valel d’Aosta a un’associazione a delinquere è un gesto grave, ancora di più fatto da un consigliere regionale, che rappresenta i cittadini e che per essere seduto dov’è, percepisce uno stipendio (soldi pubblici)».

Anpas Valle d’Aosta annuncia, quindi, di aver preso contatti «Con il suo Direttivo nazionale e con i legali per tutelare l’integrità morale ed etica dei suoi volontari, dei dipendenti e l’immagine di Anpas».

La risposta di Andrea Manfrin

Non tarda a giungere la risposta del consigliere leghista Andrea Manfrin: «Mi dicono che una associazione che si occupa di soccorso ha trasmesso un comunicato dove giudica "immotivati" gli attacchi che io avrei fatto durante la mia iniziativa in Consiglio regionale nella giornata di mercoledì. Evidentemente rimango in primis stupito perchè nel mio intervento, ed altresì nel testo dell'interrogazione, che è depositato agli atti, non ho fatto il nome di nessuna associazione, quindi trovo parecchio curioso che qualcuno si senta toccato». Andrea Manfrin aggiunge: «Inoltre trovo assolutamente fuori luogo il fatto che qualcuno definisca "attacchi" la mia richiesta di chiarezza da parte dell'Assessore alla Sanità rispetto ai soldi spesi per il servizio di trasporto che è oggetto di convenzione regionale. I fatti sono semplici, l'Usl eroga alle associazioni di volontariato circa 800mila euro all'anno, e questi soldi devono servire per comprare le ambulanze, le divise, i Dpi e quant'altro debba servire per far svolgere in sicurezza e con precisione il servizio ai tanti volontari che ringrazio, di nuovo dopo averlo fatto in aula, per la loro disponibilità e la loro abnegazione nel dedicare gratuitamente il loro tempo libero agli altri». Prosegue Andrea Manfrin: «Oltre a questo, però, una parte di quei soldi va a coprire gli stipendi di personale che opera per quelle stesse associazioni, uscendo così, evidentemente, dalla categoria del volontariato, che, è chiaro, è tale solo se gratuito. I dati forniti dal dottor Luca Montagnani in quinta Commissione, però, ci dicono che negli ultimi 6 mesi sono saltate ben 3.000 ore di servizio, ore che devono essere garantite dalla convenzione, e che invece non sono state erogate». Andrea Manfrin sostiene: «E' di tutta evidenza che i volontari non c'entrano nulla, proprio perché, per loro natura, essendo un servizio gratuito quello che forniscono, non hanno colpe se non riescono a dedicare tutte le ore che dovrebbero, lo fanno (giustamente) volontariamente e quando possono! Altro discorso, invece, riguarda quelli che vengono pagati per fare questo tipo di "lavoro". Per quale motivo l'Usl, con i soldi di tutti, dovrebbe pagare lo stipendio a persone che dovrebbero garantire un servizio ed invece non lo fanno? E soprattutto, con quale diritto si affida ad una associazione, piuttosto che ad un'altra, un trasporto che dovrebbe essere essenziale, e quindi garantito dall'amministrazione, e non basato sulla disponibilità di un volontario? Perché non si affida ad una gara la procedura di selezione per questo servizio? E come mai l'Usl ha coperto (così ha dichiarato l'Assessore in aula) le 3mila ore di servizio con personale proprio? Allora il personale c'è e non viene utilizzato? O risulta più comodo sfruttare i volontari? Se la risposta è quella data dal dottor Montagnani, sempre in V Commissione, ovvero perche "i volontari costano di meno", significa che l'Amministrazione regionale sta utilizzando le associazioni come agenzie interinali, facendo assumere loro lavoratori per sfruttarli e pagarli meno, invece di assumerli direttamente. Il rischio è proprio che, senza una regolamentazione ed una verifica di quello che accade, ovvero un accordo che garantisca ai volontari tutto ciò di cui hanno bisogno, ma eviti di trasformare le associazioni in aziende, tutto questo possa degenerare come è accaduto in altre realtà e come il video con l'inchiesta di Report che ho pubblicato, dimostrava».

Andrea Manfrin conclude: «Quindi direi che ho usato la massima trasparenza e la massima chiarezza per definire la materia e la questione e ringrazio le decine di volontari veri che da ore mi stanno chiamando e scrivendo per testimoniarmi la loro solidarietà, sono loro il nostro patrimonio ed a loro dobbiamo la nostra battaglia di trasparenza e chiarezza».

Il presidente dell’Anpas Valle d’Aosta Massimo Pesenti

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