L’alluvione del Duemila, un tragico ricordo ancora vivo nei valdostani
La prossima settimana ricorrerà il ventiduesimo anniversario della tragica alluvione che che nella notte tra venerdì 13 e lunedì 16 ottobre 2000 devastò la Valle d'Aosta. Un ricordo reso ancora più vivo dalla tragedia accaduta nelle Marche dove nei giorni scorsi precipitazioni di eccezionale intensità hanno nuovamente portato morte e devastazione.
Un inferno d’acqua che isolò la Valle d’Aosta
Nell'alluvione del 2000 caddero più di 500 millimetri di pioggia in poche ore, cambiando il volto della Valle d'Aosta, isolandola. I danni ammontarono a 830 milioni di euro: 180 milioni di danni ai privati, quasi 100 nel settore agricolo. Un anno dopo, i Comuni e la Regione avevano speso 68 milioni di euro per strade, servizi e centri abitati, erano in fase di realizzazione 300 interventi per circa 120 milioni di euro. Da quel momento ogni pioggia violenta è stata guardata con timore: i torrenti sono stati curati con maggiore attenzione, sono nate nuove forme di comunicazione con il territorio, di sensibilizzazione all'interno dei Comuni, si sono testate tecnologie innovative per il monitoraggio e la prevenzione. Nel 2009 è nata la struttura che tanto sarebbe servita nell'alluvione del 2000: la Valle d'Aosta è stata la prima regione a creare la Centrale unica del soccorso, mentre 118, Protezione Civile, Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino Valdostano, Corpo Forestale della Valle d'Aosta sono le postazioni di secondo livello, le strutture operative che gestiscono gli interventi sul territorio. Nello stesso anno il Dipartimento della Protezione civile nazionale ha riconosciuto l'operatività del Centro funzionale valdostano, attivo dal 2001.
Un pesante tributo di vite spezzate in tutta la regione
Il tributo in termine di vite umane più pesante fu pagato da Pollein e da Fénis. Nel primo Comune morirono in 7: Ugo Coquillard, 58 anni, con il figlioletto Gilles, 15 mesi, e la moglie Grazia Boasso, 38 anni, Manuel Catalano, 16 anni, Angela Catania, 75 anni, e i coniugi Fortunato Cerlogne, 76 anni, e Ilva Fiou, 75 anni. A Fénis l'alluvione si portò via Carletto Perron, 55 anni, con il figlio Elis, 23 anni, Alessandro Bortone, 16 anni, sua madre Anna Peraillon, 39 anni, Maria Gloria Parravano, 56 anni, e Carmine Trapani, 45 anni. Ma l'elenco è ancora lungo. Morirono anche Ferruccio Morandi, 85 anni, ad Aosta, Maria Olinda Chapellu, 72 anni, a Nus, Lino Gard, 70 anni, ad Antey-Saint-André, e Gianfranco Bosonin, 65 anni, a Donnas.