«L’allungamento dei tempi di concessione è sicuramente un nodo da sciogliere per il futuro del Tunnel del Gran San Bernardo»
L’assessore regionale alle Partecipate Luciano Caveri ha recentemente partecipato a Crans Montana ai lavori della Commissione mista italo-svizzera per il Traforo del Gran San Bernardo. In tale occasione, l’assessore Caveri ha evidenziato una serie di criticità economiche derivanti dai pesanti investimenti per gli interventi di manutenzione e di ammodernamento del tunnel - a partire dalla nuova galleria di sicurezza - a fronte del calo dei transiti a causa della pandemia. Una situazione che richiede un allungamento della concessione in scadenza nel 2034, che era stata indicata per il 2050 e oggi prudenzialmente dovrebbe essere al 2070. Senza questa proroga la sostenibilità del traforo è a rischio. Un quadro che ha ben presente pure il presidente della Sitrasb - la Società Italiana Traforo del Gran San Bernardo che gestisce in concessione il 50 per cento del traforo - Silvano Meroi che abbiamo intervistato per approfondire i temi legati al futuro del Traforo del Gran San Bernardo.
Presidente Meroi, riepilogando: quali sono gli interventi necessari per garantire l'operatività di questa infrastruttura?
«La convenzione tra la Svizzera e l’Italia, relativa alla costruzione e all’esercizio di un traforo al di sotto del massiccio del Gran San Bernardo, prevede all’articolo 9 la costituzione di una Commissione mista composta da 4 membri svizzeri e 4 membri italiani che hanno il compito di vegliare sul buon funzionamento della stessa convenzione e appianare ogni difficoltà risultante dalla sua applicazione. Tale Commissione, a seguito della direttiva gallerie 2004/54/CE, ricopre anche il ruolo di autorità amministrativa verso il gestore del traforo. Nell’ultima Commissione annuale, che si è tenuta in Svizzera a Crans Montana, sono state discusse le varie problematiche relative all’esercizio del tunnel. Uno dei punti esaminati riguardava la messa in esercizio della Galleria di Servizio e Sicurezza. A partire dallo scorso mese di luglio, il Comitato Tecnico, ovvero l’organo tecnico legato alla Commissione mista, ha autorizzato il concessionario all’utilizzo della Galleria di Servizio e Sicurezza nelle more dei lavori di finitura ancora da completare, al fine di ottenere l’autorizzazione alla messa in esercizio ufficiale. Questo rappresenta un significativo incremento del livello di sicurezza per gli utenti. La criticità economico-finanziaria attuale è legata principalmente al piano finanziario che Sitrasb a suo tempo fece per garantire la sostenibilità della realizzazione della Galleria di Servizio e Sicurezza. Nello specifico il piano finanziario prevedeva la proroga della concessione al 2050. Tale condizione non si è ancora verificata rendendo pertanto più difficile la gestione economico-finanziaria della società. A ciò si aggiunge il fatto che sono in previsione importanti investimenti sulle infrastrutture che necessitano di apporti esterni e di una rivalutazione globale dell’attuale rapporto concessorio. Si tenga presente che le infrastrutture iniziano a risentire delle problematiche derivanti dall’epoca di costruzione e necessitano di costanti interventi di manutenzione, destinati ad incrementarsi con gli anni».
Quando verrà inaugurata la nuova galleria di sicurezza, qual è la sua funzione, quali sono le sue principali caratteristiche e quanto costa?
«Questa infrastruttura è volta a migliorare gli standard di sicurezza del traforo. È costituita da una galleria del diametro di 3,8 metri, con un piano di calpestio utile di 2,5 metri, e lunga 5,8 chilometri, parallela al traforo e a questo collegata con 11 cunicoli che consentono l’autoevacuazione nell’eventualità di un’emergenza. La separazione tra le 2 infrastrutture è garantita da 2 porte di sicurezza che grazie ad un sistema di sovrapressione impedisce in caso di incendio la penetrazione del fumo. Ogni cunicolo è dotato di interfono per permettere la comunicazione con la sala controllo. La sicurezza degli occupanti è garantita dai vari dispositivi tra i quali l’illuminazione, la videosorveglianza, la sovrapressione e la cartellonistica. Per quanto concerne i lavori, allo stato attuale sono in fase di ultimazione i collaudi al fine di poter richiedere l’autorizzazione alla messa in esercizio nei prossimi mesi. I costi per Sitrasb sono di circa 28 milioni di euro al lordo del contributo Anas di 19,2 milioni».
Quando scadrà il mandato di questo Consiglio di amministrazione e qual è il bilancio del suo operato?
«Il mandato di questo consiglio di amministrazione è in scadenza verso metà 2022, le considerazioni sul bilancio del mio operato le lascio agli azionisti. Per quanto mi riguarda, posso affermare che questi anni di mandato sono stati impegnativi e allo stesso tempo stimolanti. Il periodo è stato caratterizzato dalla pandemia di Covid-19 che nella difficoltà mi ha permesso di apprezzare la dedizione e la disponibilità di tutto il personale».
Cosa emerge dall’analisi dei dati sui transiti nella stagione estiva da poco conclusa e quali sono le previsioni per la stagione invernale?
«La stagione estiva è stata caratterizzata da una inattesa ripresa del traffico, i passaggi hanno superato quelli del 2019 che è stato un anno record. Per esempio a luglio quelli mensili sono stati 95.183 rispetto ai 62.874 del 2020 e agli 85.821 del 2019, ad agosto 92.213 a fronte dei 70.109 del 2020 e agli 88.480 del 2019, a settembre 71.396 contro rispettivamente 58.433 e 65.710 e a ottobre 74.401 rispetto a 52.088 e 64.618. Complessivamente da gennaio a ottobre si sono registrati 502.240 passaggi che erano stati 389.806 nel 2020 e 649.269 nel 2019. Tutto ciò, contrariamente alle previsioni di metà anno, fanno ben sperare per il 2021 e per il futuro. Tuttavia, data la recrudescenza della diffusione del virus credo sia necessaria una certa prudenza per la prospettiva a breve medio termine».
Quali sono i rapporti con la Regione? Si è aperta una nuova stagione di proficua collaborazione?
«Il costante interessamento e supporto da parte della Regione, soprattutto nelle interlocuzioni istituzionali con gli Enti di Stato dei 2 Paesi, ci consente di affrontare il prossimo futuro con ottimismo. Il continuo confronto con la Regione risulta essenziale per far comprendere le necessità della Sitrasb che gestisce un asse di comunicazione internazionale dato che il Traforo del Gran San Bernardo è inserito nella Rete transeuropea della viabilità».