«L’Adunata ad Aosta? Costerebbe troppo»
Si è conclusa domenica scorsa, 14 maggio, la 94esima Adunata degli alpini a Udine che verrà ricordata anche per la pioggia battente che non ha dato tregua alla manifestazione. Più di sessanta Gagliardetti hanno onorato la presenza della Valle d'Aosta, sfilando con giustificato orgoglio davanti al palco delle autorità, inchinandosi con rispetto di fronte al labaro nazionale. Legittimo l'orgoglio del presidente Carlo Bionaz: «Abbiamo dimostrato come anche una piccola Sezione come quella valdostana sia ricca di sentimenti e di quel grande senso di alpinità che i nostri padri fondatori ci hanno trasmesso. È stato importante anche vedere l'alpino e deputato Franco Manes guidare un nutrito gruppo di Sindaci, a conferma di quanto le istituzioni siano al nostro fianco. Ci sarà d'aiuto nei prossimi mesi quando si farà più pressante il lavoro organizzativo per le celebrazioni del Centenario della Sezione concomitante con il Raduno del Primo Raggruppamento, sabato 21 e domenica 22 ottobre. Potrebbero arrivare quasi 20mila alpini per ridare ad Aosta quel fervore e quelle emozioni mai sopite dopo l'Adunata nazionale del 2003. 20 anni fa anche noi organizzammo una Adunata rimasta nella memoria di tanti. Oggi è difficile pensarne un’altra ad Aosta. I costi sono lievitati, le esigenze dettate dalla sicurezza e quant'altro richiedono uno sforzo economico vicino al milione e mezzo di euro. Sono cifre che altre Sezioni riescono a sopportare grazie anche ad interventi privati. La voglia di candidarci c’è, però in Valle d'Aosta un eventuale intervento pubblico sarebbe complicato da spiegare a chi lotta ogni giorno con problemi diversi, anche se le ricadute, dell'ordine di parecchie decine di milioni, andrebbero a beneficio di tutta la comunità».
Tante mogli degli alpini hanno condiviso le festa ed i valori cucinando sotto i tendoni, accompagnando i mariti lungo le strade del centro, senza temere la pioggia anche a costo di dormire nei furgoni. Il giudizio positivo è unanime. Mogli, figlie e amiche: neppure un accenno alle presunte molestie denunciate a Rimini. A Fagagna il Vessillo della Sezione Valdostana è stato ricevuto dal Consiglio comunale in occasione di una piccola cerimonia ufficiale voluta dal sindaco Daniele Chiarvesio. «Il Gruppo Alpini di Fagagna è intitolato alla memoria dell’eroe Ferdinando Urli, una delle Medaglie d’oro che compaiono sul vessillo valdostano. - dichiara il capogruppo dell’Aosta Carlo Gobbo - Ci è sembrato doveroso rendere un omaggio particolare e per l’occasione, ricevuti dal vessillo della Sezione di Udine, ci siamo presentati anche con i gagliardetti dei Gruppi Aosta, Bionaz, Charvensod, Donnas, Gignod e Saint-Christophe. Per tutti noi dell’Aosta è stato un momento di grande intensità emotiva grazie soprattutto alle attenzioni che gli alpini di Fagagna ed il loro capogruppo Adriano Rosso hanno avuto per noi». I friulani non hanno dimenticato quanto gli alpini hanno fatto nella ricostruzione post terremoto del 1976. Le penne nere sanno che questa, per loro, sarà sempre casa.