L’abbigliamento per comunicare, il marchio «Life in Future Times»
«Life In Future Times vuole dare un nuovo ruolo allo streetwear. Spesso i trendsetters disegnano capi che soddisfano il solo desiderio estetico, senza però sfruttare a pieno il valore comunicativo che l’abbigliamento ha assunto oggi.
Il nostro progetto si basa sull’idea che attraverso la moda si possono veicolare informazioni cruciali per colmare il gap di consapevolezza esistente su differenti temi. Dalle disparità sociali all’inquinamento ambientale, dal consumismo sfrenato alla dipendenza dalla tecnologia.
Limitare la produzione a pochi capi e ridurre gli sprechi è fondamentale se vogliamo contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta e alla creazione di valori sociali». E’ il manifesto di «Life In Future Times», marchio di abbigliamento tutto valdostano che sta cercando di ritagliarsi uno spazio nel settore. «Per questo motivo ogni collezione sarà ispirata ad una tematica attuale offrendo uno spaccato della società» spiega Francesco Massone, portavoce del gruppo che a marzo di quest’anno è uscito con la prima collezione. Classe 1996, di Aosta, Laurea magistrale in Strategic Communication allo Iulm di Milano, con Massone (relazioni pubbliche, marketing e social media manager) in quest’avventura si sono lanciati Brando Baratti, anche lui aostano e del 1996, laureato in Giurisprudenza a Torino, che si occupa della parte artistica e grafica, Davide Crestani, 24 anni, di Aosta, studente alla Bocconi di Milano, per lui la parte amministrativa, legale ed economica e infine Amedeo Razzi, 25 anni, di Aosta, universitario pure lui (Giurisprudenza a Torino), l’operativo del gruppo e anche lui impegnato nella gestione amministrativa, legale ed economica del business.
«Abbiamo iniziato a lavorare su questo progetto un anno e mezzo fa. - racconta Francesco Massone - A noi piace definire il nostro prodotto “informative streetwear”. Attraverso le nostre collezioni, sabato 31 luglio ufficializzeremo la nuova, lanciamo messaggi su tematiche che a nostro avviso oggi come oggi sono più importanti: ambiente, consumismo, tecnologia. I nostri capi di abbigliamento - magliette e felpe soprattutto - sono realizzati con materiali riciclati, cotone organico, poliestere riciclato. Tutto a bassissimo impatto per intederci. Nella nuova collezione, considerando che siamo in estate, proporremo pure pantaloncini e accessori come borracce. Il tema sarà il greenwashing, ovvero la pratica commerciale che è green solo di facciata e che in realtà ha l’unico effetto di rallentare la transizione ecologica».
La distribuzione per ora avviene attraverso il sito internet e la pagina instagram. «Questo primo anno è un test. Capiremo se c’è chi crede ai messagi che vogliamo veicolare» conclude Francesco Massone.