Kraemerthal: passa da Antagnod la via che conduce alla buona cucina
Nato ventitré anni fa per iniziativa della famiglia Commod - che ha trasformato una casa di proprietà, suddivisa in appartamenti, in attività commerciale, pensando che la posizione in centro sulla strada principale fosse ideale e che in quel momento mancasse a Antagnod un locale con cucina e pizzeria anche per i giovani - Kraemerthal è diventato nel tempo un ristorante con ricette più ricercate, a partire dai piatti valdostani cucinati da Carla Jacquin, mamma di Alberto Commod, attuale e unico proprietario. I vari cuochi che si sono avvicendati negli anni hanno lasciato ognuno un’impronta e un proprio bagaglio di esperienza. Alberto è affiancato dal nipote Lorenzo Commod e dalla cognata Sonia Grossi, oltre che da diversi dipendenti, in numero variabile a seconda del periodo dell’anno. «In alta stagione arriviamo a essere una decina tra cucina e sala, inclusi il cuoco, Andrea Paoletti, toscano con esperienza europea, e il pizzaiolo Alfonso D’Ambrosio. - precisa Alberto Commod - Con i due collaboratori fissi ci alterniamo in modo da coprire la lunga giornata di apertura, dalle 7.30 con il bar fino a tarda sera con il ristorante e il dopo cena. Teniamo aperto per nove mesi all’anno, chiudendo un mese e mezzo in autunno e un altro mese e mezzo in primavera».
Il nome, che fa riferimento all’antica via del commercio che collegava la Val d’Ayas al colle del Teodulo e a Zermatt, è sempre rimasto lo stesso. «Spesso i turisti, soprattutto stranieri, si incuriosiscono e ci chiedono la storia. - prosegue Alberto Commod - Nelle mie ricerche e letture era un nome che incontravo spesso, mi rievocava qualcosa di storico, di quasi dimenticato, che richiamava l’antica querelle tra Ayas e Gressoney».
Ogni giorno in menu compaiono piatti nuovi, per accontentare sia i lavoratori che utilizzano il ristorante come mensa, sia i turisti che lo frequentano abitualmente, alloggiando in uno dei residence o bed&breakfast di Antagnod senza cucina. Per soddisfare anche gli stranieri, che non sempre amano la tradizione culinaria valdostana, l’offerta spazia dalle paste ai risotti ai secondi e alle insalate. «Cerchiamo di restare coerenti con la stagionalità delle materie prime. Ora per esempio proponiamo, tra i primi, un risotto con porcini e mirtilli, d’inverno con castagne e noci; tra gli antipasti, prosciutto di Saint-Marcel con frittelle di mele renette e mocetta con grana, noci e castagne; tra i dolci, semifreddo al pane nero e noci, inventato da me, e panna cotta allo zafferano con crema di liquirizia. Talvolta realizziamo in casa la pasta all’uovo non ripiena, come tagliatelle o maltagliati. Per le carni privilegiamo animali che pascolano all’aperto e galline allevate a terra».
«Quanto ai vini, le etichette sono per il novanta per cento valdostane, richieste perlopiù d’estate da lombardi, liguri e piemontesi, mentre i turisti stranieri, soprattutto del nord Europa, che affollano il locale d’inverno, sono più attratti dai vini noti all’estero, tipo Chianti, Barolo, Barbaresco, Nero d’Avola, che quindi dobbiamo tenere. - conclude Alberto Commod - Anche le birre si vendono molto bene, sia le industriali sia, ultimamente, le artigianali: abbiamo le birre del Gran San Bernardo, quelle del Cervino 4478, e le Bières d’Ayas. In un espositore si possono leggere le loro caratteristiche e gli abbinamenti con i cibi». Per prenotazioni telefonare allo 0125 306421.