Istituito un “tavolo oncologico permanente” L’obiettivo è migliorare la rete assistenziale

Istituito un “tavolo oncologico permanente” L’obiettivo è migliorare la rete assistenziale
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Migliorare la rete assistenziale per tutti i malati di cancro che stanno vivendo un momento difficile anche a causa del Covid. E’ questo l’obiettivo del “tavolo oncologico permanente” in Valle d’Aosta, a cui prenderanno parte rappresentanti degli oncologi medici, degli anziani e delle istituzioni sanitarie.

La decisione è stata presa giovedì scorso, 15 aprile, durante un incontro on line al quale ha preso parte l’assessore regionale alla Sanità e alle Politiche sociali Roberto Barmasse e che è stato organizzato dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), da Senior Italia FederAnziani e dalle istituzioni locali abruzzesi. La proposta è arrivata durante la nuova tappa del tour che porta l’Aiom e FederAnziani a incontrare tutti gli assessori regionali alla Sanità.

«Siamo lieti di poter collaborare attraverso un tavolo tecnico rappresentativo delle varie specificità in ambito oncologico per poter elaborare e condividere nuovi percorsi diagnostici e terapeutici. - ha affermato l’assessore Roberto Barmasse - Siamo al momento poco attrattivi dal punto di vista sanitario e la nostra posizione territoriale di confine determina una fuga di molti medici specialisti verso la Svizzera e la Francia, economicamente più gratificanti. Stiamo lavorando affinché la sanità valdostana possa ritornare a rappresentare un polo sanitario di eccellenza e di forte interesse per tutto il personale sanitario».

«La pandemia ha avuto numeri importanti in Valle D’Aosta e abbiamo dovuto affrontarla con un solo presidio ospedaliero. - ha aggiunto Marina Schena, direttrice della Struttura complessa di Oncologia ed Ematologia Oncologica dell’Usl della Valle d'Aosta - L’attività ordinaria si è quindi fermata e ciò ha riguardato anche l’oncologia medica. La telemedicina può essere una risorsa da utilizzare soprattutto se consideriamo la morfologia montuosa del nostro territorio. Va però implementata e regolamentata anche se non potrà mai sostituire al 100 per cento le visite in presenza».

«La nostra società scientifica è da anni impegnata nella promozione e nell’implementazione delle Reti oncologiche regionali su tutto il territorio nazionale. - ha precisato Giordano Beretta, presidente nazionale Aiom - Siamo convinti che il futuro delle cure oncologiche passi sempre di più dal ricorso a queste strutture sanitarie che presentano degli indubbi vantaggi sia per i pazienti che per il sistema sanitario nazionale. Il Coronavirus ha reso ancora più palese l’assoluta necessità delle Reti e per questo abbiamo avviato un tour in tutta Italia per confrontarci con le istituzioni sanitarie locali».

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