Issime, in corso il restauro della cappella di Chinchéré

Issime, in corso il restauro della cappella di Chinchéré
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Dovrebbero concludersi il prossimo anno i lavori di restauro e di risanamento conservativo della cappella di Chinchéré, nel Comune di Issime, dedicata alla Presentazione di Maria al Tempio. Il costo degli interventi, di circa 108mila euro, è stato reso possibile grazie a finanziamenti della Cei - Conferenza Episcopale Italiana (con i fondi dell’8 per mille) e della Regione, con un contributo anche da parte di Cva.

Le opere sono eseguite, sotto la direzione dei lavori dell’architetto Mariagiovanna Casagrande, da parte dell’impresa edile Alex Costruzioni di Pont-Saint-Martin. In particolare, è in corso di realizzazione il risanamento della muratura e della pavimentazione interna in legno, deteriorate dall’umidità, attraverso la realizzazione di un’intercapedine di aerazione perimetrale alla muratura esterna e internamente sotto il pavimento.

Il pavimento in legno e l’altare sono in corso di restauro da parte di Piermauro Reboulaz, mentre il risanamento dell’intonaco verrà realizzato con stuccatura delle crepe e ripristino delle pitture (realizzate da Joseph Simeon Favre nel 1898) da parte dalla restauratrice Daniela Bortot. Si stanno eseguendo anche restauri al campaniletto e alla facciata.

«La cappella fu voluta dalla famiglia Consol, soprannominata Péjetsch, che abitava nella borgata. - spiega l’architetto Mariagiovanna Casagrande - La piccola struttura è collocata in posizione dominante la piana di Issime, dopo il “Gouffre de Guillemore”, ed è stata per molti secoli punto di riferimento per i viaggiatori che, arrivando da Fontainemore, risalivano la valle di Gressoney sulla sinistra orografica del torrente Lys. In un atto datato 10 luglio 1628 la signora Jeanne, figlia di Pierre Consol, ordinava ai suoi eredi di fornire a loro spese 2 angeli da collocare sull’altare e di donare annualmente grano, pane e formaggio da distribuire come elemosina in occasione di determinate funzioni, una volta ultimata la cappella, come da progetto. In realtà solo 25 anni più tardi, con un atto del 27 maggio 1653, Gabriel di Jean Pierre Consol, quest’ultimo fratello di Jeanne, i fratelli Pierre e Jean figli di Mathieu Consol e Mathieu figlio di Pierre Consol la fecero costruire».

Secondo i documenti che ricostruiscono la storia della cappella, intorno al 1866 quest’ultima si trovò in uno stato di grave degrado e fu necessario ricostruirla. In un testo recentemente ritrovato, si legge che il 17 novembre 1870 il parroco di Hône Louis Mathieu Ronco, discendente dei fondatori della cappella, scrive: «Mi rallegro molto apprendendo che i lavori della Cappella di Chinchéré sono finiti; vorrei ben poter assistere alla benedizione della cappella lunedì prossimo, soprattutto perché avete avuto il bel pensiero di dare enfasi a questa solennità facendo intervenire la parrocchia intera con una processione; ma mi è assolutamente impossibile. Mi procurerò il piacere di andarci a celebrare la Messa al più presto che mi sarà possibile».

La cappella ricostruita, che è quella che vediamo oggi, venne benedetta il 21 novembre 1870 alla presenza del parroco, don Joseph De la Pierre. L’altare ligneo dipinto e dorato di ottima fattura fu realizzato dello scultore valsesiano Guala anche se oggi purtroppo si presenta spoglio delle statue lignee che lo adornavano che sono state collocate negli anni Ottanta nel museo parrocchiale per scongiurare i frequenti furti di opere d’arte. Le pitture di decorazione interna della cappella furono eseguite a fine Ottocento dal pittore Joseph Simeon Favre.

Un’altra curiosità è evidenziata da Michele Musso, presidente dell’associazione Augusta: il parroco don Grat Vesan nel bollettino parrocchiale del 1927 riporta che Joseph Simeon Favre dipinse la cappella di Chinchéré perché amico dell’allora parroco Collomb (si erano conosciuti in seminario) e dell'abbé Jean Jacques Christillin, autore delle Leggende della Valle del Lys. «La sorprendente particolarità della cappella, che negli anni è sempre stata oggetto di molte attenzioni, è che, ancora oggi, si sia conservato il “libro dei turni di Messa ” che cominciarono nel 1653 arrivando fino ad oggi. - conclude l’architetto Mariagiovanna Casagrande - In esso sono annotati sia l’avvicendarsi delle famiglie responsabili delle celebrazioni in una sequenza ininterrotta che dura da 366 anni, sia i principali avvenimenti che hanno interessato l’edificio».

Uno scorcio del soffitto con la delicata decorazione

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