Iris Quagliotti, una vita da Contessa lunga 105 anni La Valle d’Aosta piange la sua straordinaria decana
Il paese di Verrès ha perso la sua Contessa più preziosa. Si è spenta a casa sua alle 9 del mattino di giovedì scorso, 19 gennaio, all’età di 105 anni, Iris Quagliotti, Caterina di Challant nel 1954. Era la persona più anziana non solo di Verrès ma di tutta la Valle d’Aosta. Alla sua straordinaria età era arrivata con una lucidità sbalorditiva, che aveva dimostrato ancora nello scorso mese di giugno alla festa per il suo compleanno: in un elegantissimo abito a fiori, aveva dato anche allora prova del suo consueto piglio quando - a chi le faceva notare che era la decana della Valle - rispose «Che responsabilità!». I suoi funerali si celebrano oggi, sabato 21 gennaio, alle 10, nella Collegiata di Saint Gilles.
Iris Quagliotti era nata il 22 giugno del 1917. O almeno, questo era scritto sulla sua carta d’identità. Per la verità aveva visto la luce un giorno prima, il 21 giugno, ma papà Giuseppino era così contento da far festa fino all’indomani, ricordandosi solo dopo 24 ore che la nascita di quella bimba bisognava registrarla. Così, per evitare una multa, dichiarò che era nata il 22. La sua famiglia abitava in quella che adesso è chiamata Maison La Tour, proprio nella Torretta, dove gestiva il negozio di commestibili. Anni duri, segnati da 2 lutti terribili: la scomparsa del papà, quando Iris aveva solo 3 anni, e poi quella del fratello Steno, all’epoca ventenne, entrambi deceduti in incidenti di motocicletta.
La piccola Iris rimase da sola con la mamma Ermelinda Gevroz. Il destino, però, la portò presto lontano dalla Valle d’Aosta. Mamma Ermelinda aveva una sorella, Antonietta, che si era trasferita in Francia in cerca di fortuna. E l’aveva fatta, tanto da tornare in Italia per aprire una grande sartoria a Santa Margherita Ligure per i ricchi clienti italiani e stranieri che andavano alle serate di gala a Portofino. La quattordicenne Iris fu catapultata in quella vita, a confezionare abiti da ballo per le gran dame. Aveva talento, tanto da guadagnarsi presto la fiducia della zia e da essere assegnata al compito più delicato, quello della creazione dei modelli.
Quando la sartoria chiuse, Iris aveva imparato il mestiere alla perfezione. Così tornò a Verrès e cominciò a fare la sarta in casa, un lavoro che ha portato avanti per tutta la vita. Intanto, proprio a Verrès, conobbe Renaldo Rosso - che faceva le stagioni come autista nell’impresa di Luigi Bréan - e lo sposò il 4 giugno del 1938. Negli anni della Guerra, lui scampò al fronte perché la sua abilità da meccanico lo rendeva necessario allo stabilimento della Fiat di via Nizza, a Torino, dove si costruivano i motori degli aeroplani da guerra. Abitavano in via Leinì ma la vita a Torino era scandita dai bombardamenti e dalla paura. Così Iris e il piccolo Franco - il figlio nato nel 1940 - tornarono a Verrès, dove Renaldo li raggiunse con un rientro rocambolesco dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
A Verrès - sull’altro lato di piazza René de Challant rispetto a Maison La Tour - Iris Quagliotti proseguì la sua attività di sarta con perizia e passione, realizzando in particolare abiti da sposa per tante giovani donne, di Verrès e della Val d’Ayas. Ma il vestito che confezionò con più emozione - ispirandosi a quello dell’incoronazione di Elisabetta II - lo indossò lei stessa nel 1954, quando scese dalla scalinata di piazza Chanoux nei panni della sesta Caterina di Challant, al braccio di Pierre d’Introd Gianni Cretier. Indimenticabile per lei fu anche la 70esima edizione del Carnevale, quella dei suoi 100 anni, quando sfilò insieme al Pierre d’Introd 1980 Roberto Mirteto in un tripudio di applausi.
Anche il marito Renaldo Rosso - con cui ha vissuto 74 anni di matrimonio - aveva tagliato lo straordinario traguardo dei 100 anni, prima di spegnersi il 1° maggio del 2012. Pure in quel caso, Iris Quagliotti si riprese grazie al suo carattere positivo e ottimista.
Ha fatto ancora a tempo ad apprendere dell’incoronazione dei Conti del prossimo Carnevale, avvenuta sabato 14 gennaio. Poi, come una grande attrice che prende congedo dal suo pubblico dopo una recita straordinaria, giovedì mattina ha pronunciato 3 volte la parola «ciao», prima di chiudere gli occhi per sempre.
Lascia la sua bella famiglia, che non le ha mai fatto mancare l’affetto fino all’ultimo: il figlio Franco con la moglie Roberta Dallou, la nipote Cristina con il marito Adriano Tonelli e il pronipote Fabio.