Introd, il sollievo della comunità per la mancata vendita del castello

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Scongiurata per ora la vendita del Castello di Introd e soprattutto l’eventualità - annunciata più volte - che il nuovo acquirente non avrebbe più permesso le visite, il sindaco del paese del Grand Paradis Vittorio Anglesio guarda all’immediato.

«Certo la comunità di Introd ha appreso con soddisfazione - dice Vittorio Anglesio - la notizia che il castello non andrà in mano a privati che negherebbero l’accesso al pubblico. Gli scenari di chiusura del castello alle visite sono, per il momento, passati in secondo piano. Quindi la fruizione per quest’estate sarà possibile e garantita dalla convenzione valida fino al 2025 tra il Comune, la Fondation Grand Paradis e gli attuali proprietari, Giuseppe Caracciolo di Brienza e la moglie Maria Cristina Catemario dei Quadri.»

Nel 2021 il Castello di Introd ha registrato circa 7mila visitatori ed è quindi possibile accedervi fino a domenica 17 luglio il pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30, poi sino a lunedì 15 agosto dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30 e nuovamente fino a domenica 11 settembre solamente il pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30. E' consigliata la prenotazione (per gruppi di almeno 15 persone) contattando la Fondation Grand Paradis.

Durante l’attesa tra l’annuncio della vendita del Castello e l’eventuale esercizio della prelazione da parte della Regione, il Consiglio comunale di Introd per facilitare il passaggio in mano pubblica del complesso storico aveva ipotizzato di farsi carico della sua gestione. «Certo, era ben più di un'ipotesi - ribadisce Vittorio Anglesio - se poteva aiutare a mantenere la disponibilità del Castello. Come sappiamo le cose sono andate diversamente, per cui ci atteniamo alla convenzione in vigore.»

Pertanto il Castello di Introd è visitabile e anzi si spera che i numeri dell’estate 2021 possano aumentare. Tutto tace invece sul fronte della vendita, vista la presenza di un esposto della Regione presentato al Tribunale di Aosta in relazione alla complessa vicenda che ha visto dopo un primo atto, per 4,8 milioni di euro, interrompersi l’iter che avrebbe portato alla cessione del maniero ad una società intenzionata a proporlo sul mercato come residenza di lusso.

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