Introd, consegnata la perizia del Castello «Valutazione congrua»: palla alla Regione
La valutazione è congrua. E’ quanto, in estrema sintesi, è scritto nero su bianco nella perizia asseverata del Castello di Introd firmata dall’architetto Luciano Bonetti e consegnata alla Regione nei giorni scorsi. La valutazione è di 4,8 milioni ed è la cifra alla quale i Caracciolo stanno vendendo la prestigiosa dimora. L’acquirente è la società Sag1985, Giovanni Suraci amministratore unico, capitale sociale 10mila euro, con sede a Milano, soci Cristian Rancati e Lara Maria Rancati.
Il Castello di Introd è stato alienato dai proprietari Giuseppe Caracciolo di Brienza e Maria Cristina Catemario di Quadri, entrambi 85enni. L’atto preliminare - obbligatorio nel caso di vendita di un bene storico e vincolato - è stato stipulato giovedì 10 marzo dal notaio Lorenzo Grossi di Milano e trasmesso agli aventi diritto alla prelazione venerdì 11 marzo. Da quel momento decorrono i 60 giorni di tempo per decidere la prelazione da parte di 3 soggetti: lo Stato, la Regione Valle d’Aosta e il Comune di Introd. Il prezzo di vendita determinato in atto è di 4,8 milioni di euro, ai quali bisogna aggiungere il 9 per cento della tassa di registro - 432mila euro - e le spese notarili, quindi un totale che si aggira sui 5 milioni e 300mila euro.
Ora la Regione ha un elemento in più per decidere sulla prelazione, il termine scade mercoledì 11 maggio prossimo. Uno in più, ma non tutti. Parallelamente infatti si sta portando avanti una verifica su una serie di altri aspetti. Il conto alla rovescia comunque entra nel vivo e a sperarci più di tutti, nell’acquisizione da parte della Regione, è il sindaco Vittorio Anglesio. L’argomento è tornato in consiglio comunale giovedì scorso, 28 aprile. Dopo la sostituzione dell’assessore dimissionario Marie Claire Fusinaz con Martine Dayné, naturalmente si è parlato anche del Castello. Il Sindaco ha informato il consiglio della consegna della perizia, e ha ribadito l’importanza dell’acquisizione al patrimonio pubblico della storica dimora. Ribadendo la disponibilità del Comune ad occuparsi della gestione.