Innevamento artificiale sulle piste di Champorcher “Servono ulteriori investimenti per completarlo”

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Durante la seduta del Consiglio Valle di mercoledì scorso, 24 gennaio, il gruppo Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée ha chiesto delucidazioni in merito ai lavori relativi all'impianto di innevamento programmato a Champorcher.

Ad affrontare la tematica è stato il consigliere Claudio Restano, che ha sottolineato come «il mancato completamento dei lavori di ampliamento, con la costruzione di una stazione di pompaggio e di un nuovo bacino di acqua, non garantisce un adeguato innevamento della stazione sciistica». Claudio Restano ha quindi chiesto «se il Governo regionale sia a conoscenza della situazione e se intenda investire, in quale modo e in che tempi, nella località».

L'assessore al Turismo e Sport Aurelio Marguerettaz ha citato una serie di interventi realizzati nella stazione di Champorcher, riferendo che la situazione attuale presenta sei chilometri di tubi, un cannone mobile e quattrocento kilowatt di potenza installata. «Questa dotazione - ha detto Marguerettaz - non permette l'apertura certa di tutto il comprensorio. Nel proprio Piano aziendale, la società Monterosa ha già ipotizzato, dal 2019-2020, di potenziare l'innevamento per due-tre milioni di euro, con un bacino di trentacinquemila metri cubi. Un piano che dovrà essere sottoposto all'analisi degli uffici e trovare riscontro nelle dotazioni finanziarie della Regione. Prossimamente vi saranno tutte le possibilità per valutare queste iniziative».

Il consigliere Claudio Restano ha appreso con piacere le notizie comunicate dall'assessore Aurelio Marguerettaz e ha giudicato prioritario un intervento complessivo sull'innevamento della stazione, per non generare continui costi dovuti ad un impianto di innevamento datato che necessita di una manutenzione costante. «I tagli di risorse cui è sottoposta la società - ha osservato Claudio Restano - porteranno a inevitabili riduzioni negli investimenti, causando così la chiusura delle piccole stazioni. È opportuno riprendere in mano la situazione delle società partecipate che gestiscono gli impianti e fornire giusti atti di indirizzo».

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