Iniziati gli scavi per svelare i misteri archeologici sotto l’Arco d’Augusto
In vista dei lavori di restauro dell’Arco d’Augusto di Aosta, è iniziato martedì scorso, 19 marzo, lo scavo stratigrafico al centro del monumento «Utile per individuare il piano di imposta delle fondazioni dell’Arco, ad oggi interrate e non visibili, - si legge nel provvedimento dirigenziale della Regione che lo autorizza, datato mercoledì 28 febbraio scorso e firmato dalla soprintendente ai Beni e le attività culturali Laura Montani - ed eventuali piani viari romani o di epoche successive, in quanto i dati che saranno ottenuti risulteranno di estrema utilità anche per le operazioni di restauro dei blocchi lapidei ubicati attualmente alla quota più bassa, per definire le strategie di intervento e fornire il necessario supporto per la corretta stabilità e conservazione degli stessi». Il responsabile unico del progetto è l’architetto Nathalie Dufour e l’appalto con affidamento diretto è stato assegnato a F.T. Studio di Torino, società specializzata in scavi e ricerche archeologiche costituita nel 1981 definita nel provvedimento un «Operatore economico affidabile e particolarmente attento alle esigenze di operare su un bene culturale». La spesa complessiva è di 14.518 euro, Iva inclusa. Il ricorso a un soggetto esterno è stato deciso, prosegue la determina dirigenziale, dopo avere «Accertato che non è possibile procedere all’esecuzione dello scavo con risorse interne, in quanto la complessità del lavoro richiede l’utilizzo anche di mezzi meccanici, che la struttura non possiede». Un cantiere che si è reso necessario perché, viene ulteriormente precisato, «Ad oggi, non sono mai state eseguite indagini archeologiche stratigrafiche nei pressi dell’Arco d’Augusto, né in corrispondenza del passaggio centrale sottostante, per cui le informazioni di carattere archeologico di cui si dispone per l’esecuzione del progetto risalgono ai secoli passati e più precisamente agli studi riconducibili a Promis e D’Andrade». A tutto ciò va aggiunto che «L’esecuzione di 4 micro-sondaggi archeologici preliminari, realizzati a fine 2023, ha evidenziato come numerosi blocchi lapidei, ad oggi visibili nella porzione bassa del monumento, non sempre poggiano su altri blocchi interrati, ma che, al contrario, risultano semplicemente “sospesi” su terra».
Modifiche alla circolazione in piazza Arco d’Augusto
Come anticipato da La Vallée Notizie sabato 2 marzo, il Comune di Aosta ha disposto una parziale revoca della zona a traffico limitato entrata in vigore nel maggio 2023 sul lato meridionale di piazza Arco d'Augusto, fino all'intersezione con la via Ancien Abattoir, e nel tratto nord di via Garibaldi. L'ordinanza, firmata giovedì scorso, 22 marzo, dal comandante della Polizia locale Fabio Fiore, segue la «Direttiva politica impartita». È stata pertanto decisa la riapertura al traffico veicolare sulla corsia ovest, con senso di marcia nord-sud, di via Garibaldi, nel tratto compreso tra l'Arco d'Augusto e la rotatoria con via Torino. Si tratta, si legge nel documento, di «Modifiche temporanee alla circolazione stradale, con decorrenza dal posizionamento in loco della segnaletica orizzontale e verticale prevista». La decisione è legata ad alcuni cantieri annunciati nella zona e quindi alla necessità di «Diminuire il flusso veicolare transitante in via Monte Emilius, per consentire alle imprese di svolgere gli interventi ed opere stradali con più celerità e maggiore sicurezza». In vista dei lavori di restauro dell'Arco d'Augusto, il Comune sta definendo interventi per «La sistemazione e la riqualificazione viabile definitiva di tutta la via Monte Emilius». Inoltre «È in previsione l'avvio delle procedure per l'indizione di un concorso di progettazione per la completa riqualificazione dell'ingresso orientale del Centro Storico, che dovrà consentire il ricongiungimento pedonale della piazza Arco di Augusto con il Borgo antico e la zona del Ponte Romano, in piena coerenza con i piani del Traffico e della Mobilità sostenibile approvati dal Consiglio comunale». Invece, per quanto concerne il progetto esecutivo per l’intervento di conservazione e restauro dell'Arco d'Augusto ad Aosta, la Giunta regionale ha previsto una spesa di 1 milione e 410.920 euro. «Da tempo sono stati rilevati problemi di conservazione, - viene precisato nella deliberazione - legati alla fragilità di alcuni elementi materici del monumento, che è sottoposto annualmente a cicli atmosferici di gelo, disgelo, acqua e sole che gradualmente hanno alterato le caratteristiche fisiche degli elementi materici di cui è costituito oltre a ulteriori agenti atmosferici naturali, quali il vento, che causano un'azione fisica di degrado e usura del materiale lapideo di cui esso è costituito, esponendolo e rendendolo vulnerabile agli attacchi dell'inquinamento».