Iniziata la stagione, ottimismo nonostante il calo degli stranieri

Iniziata la stagione, ottimismo nonostante il calo degli stranieri
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Si terrà, in presenza e con la partecipazione dei soli associati, giovedì prossimo, 16 dicembre, alle 15 al Forte di Bard, l’assemblea generale dell’Adava, l’associazione che raduna gli operatori della ricettività turistica della Valle d’Aosta.

All’ordine del giorno figurano anche le «prime considerazioni sul rinnovo delle cariche sociali previsto a maggio 2022». L’attuale presidente degli albergatori valdostani Filippo Gérard infatti va verso la fine del suo secondo mandato triennale e non sarà più rieleggibile. «Iniziare a parlare della successione sei mesi prima consentirà di fare un passaggio di consegne completo e ordinato» dichiara il Presidente Adava. Si parlerà, tra l’altro, di aiuti regionali anti-crisi, che l’associazione di categoria chiederà alla Regione di mantenere, soprattutto quelli che potranno riqualificare e promuovere le strutture alberghiere e di conseguenza l’offerta turistica valdostana. Tra i temi in discussione pure la realizzazione del Centro studi Adava, che consentirà di raccogliere e analizzare dati sulla permanenza media e sulla profilazione del cliente (provenienza, budget di spesa, come ha conosciuto la struttura) «Per elaborare statistiche e metterci alla pari con le altre destinazioni turistiche dell’arco alpino. Avremmo bisogno di qualcosa di strutturato, che consideri non solo il settore alberghiero, ma anche il commercio, gli impianti di risalita e tutti gli asset, un vero osservatorio turistico».

Stagione iniziata bene

Intanto, il primo ponte di dicembre, quello dell’Immacolata, ha fatto registrare buoni numeri e, nonostante le incognite dovute alla pandemia e alla continua evoluzione delle misure di contrasto, vi è un certo ottimismo tra gli addetti ai lavori. A preoccupare sono piuttosto il calo delle presenze straniere, con diverse disdette già arrivate soprattutto dagli inglesi e dagli svizzeri, le scarse richieste per i periodi successivi alle festività natalizie e la difficoltà nel reperire personale.

Lo scorso fine settimana la presenza sugli impianti è stata ottima, con circa 40 mila persone in 2 giorni. Tutto bene anche sotto il profilo del controllo del Green Pass: il sistema ha funzionato bene. E pure Filippo Gérard vede con ottimismo la stagione appena iniziata. «Penso che nelle feste lavoreremo bene. In Italia la vaccinazione è servita. Non abbiamo riscontrato problemi con Green pass e Super Green pass, che nel nostro settore serve per chi ha alberghi con spa o con ristoranti aperti anche agli esterni. Esiste, certo, il problema degli stranieri. Russia, Europa del Nord, Regno Unito, Svizzera e Germania costituiscono una clientela da noi molto presente e che ora è messa in forse dalla pandemia, che crea incertezza e un modo di lavorare mutevole e disordinato. Avremo ospiti che si possono muovere in auto nell’Unione Europea».

La mappa delle disdette

A Breuil-Cervinia hanno disdetto praticamente tutti i britannici. Nella Val di Rhêmes rinunce «sotto Natale» per chi lavora con i belgi. Alcune cancellazioni di gruppi polacchi nel comprensorio di Châtillon e poche prenotazioni di stranieri nella bassa Val d’Ayas dove nel periodo delle vacanze di fine anno si arriva al 70 per cento della capienza in parecchie strutture, così come nel comprensorio tra Pont-Saint-Martin e Montjovet. Chi telefona per informazioni, chiede termini super flessibili di cancellazione per Covid. Da Ayas si prevede che il periodo delle feste trascorra con clientela tutta italiana, la percentuale di cancellazione è intorno al 10 per cento, in linea con quanto avveniva 2 anni fa, con riprenotazioni, però gennaio registra già cancellazioni di stranieri, soprattutto russi e inglesi, e febbraio e marzo per ora hanno pochissime richieste.

Da Alp Apartments Experience Case vacanze Aosta fanno sapere di aver avuto cancellazioni di tutte le prenotazioni provenienti da Regno Unito, Irlanda e Russia per dicembre e gennaio con il fatturato di dicembre a meno 26 per cento. Le prenotazioni per febbraio e marzo non sono state ancora cancellate, però il mercato è fermo. A Saint-Vincent si attendono prenotazioni «sotto data», non avendo ancora avuto richieste per il periodo dall’Epifania in poi. Qui la prospettiva è di lavorare bene solo con gli italiani nei fine settimana.

A preoccupare Filippo Gérard è piuttosto la ricerca del personale alberghiero e della ristorazione, difficoltà avvertita soprattutto nelle località più piccole. Per il Presidente degli albergatori «La soluzione sarebbe operare un’importante detassazione a livello statale, perché più della metà delle spese per un collaboratore se ne va in tasse».

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