Inizia la stagione per gli oltre 1.400 cacciatori valdostani
Inizia domani, domenica 12 settembre, la stagione venatoria 2021-2022 per gli oltre 1.400 cacciatori valdostani. Una stagione che presenta alcune novità rispetto al calendario venatorio di quella precedente. Il via domani è per la caccia al camoscio, al capriolo (maschio) e al cinghiale in selettiva. Per la caccia al cervo, la data d’inizio è quella di sabato 16 ottobre prossimo, con chiusura sabato 18 dicembre. Le tolleranze nell’abbattimento degli ungulati sono legate al regolamento del Comitato regionale per la gestione venatoria (regolamento numero 23 del 21 giugno scorso) che prevede penalità per chi abbatte ungulati di classe diversa da quella assegnata. Via via, da sabato 2 ottobre si aprirà la caccia al capriolo femmina e piccolo, alla lepre europea, all’avifauna (gallo forcello, cesena, coturnice, beccaccia, cornacchia grigia e cornacchia nera, colombaccio, gazza, ghiandaia, merlo, quaglia, tordo boccaccio e tordo sassello). La stagione venatoria terminerà mercoledì 26 gennaio 2022 con la caccia in modalità braccata delle specie cinghiale e volpe.
Per tornare alle novità principali del nuovo calendario venatorio emergono la data di inizio della caccia alla lepre europea, spostata a venerdì 1° ottobre, con chiusura mercoledì 15 dicembre; l’abolizione delle Aree a caccia specifica, istituto di gestione ormai obsoleto, retaggio delle vecchie oasi di protezione della fauna selvatica prima dell’introduzione della caccia di selezione istituita a inizio degli anni Duemila e la ridefinizione dei Distretti di gestione della Coturnice.
L’apertura della nuova stagione venatoria coincide con il mandato di presidente di Sergio Grange, eletto alla guida del Comitato caccia lo scorso mese di febbraio.
«Sono scontati da parte mia - afferma Sergio Grange - gli auguri per una buona stagione venatoria. E vorrei rivolgere un appello affinché la nostra passione sia vissuta come tale e all’insegna della serenità di cui ha sempre più bisogno il nostro ambiente. Speriamo di non vivere anche quest’anno momenti legati alla pandemia come successo nel 2020 con alti e bassi nella stagione dovuti al lockdown. Oltre alle novità già espresse dal calendario venatorio approvato dalla Giunta regionale, come Comitato abbiamo deciso di ripristinare il capo da assegnare al cacciatore più anziano di ogni circoscrizione». Quest’anno la scelta dell’animale è caduta sul «berlot», piccolo di camoscio, maschio o femmina, di un anno.
«Chiedo inoltre ai cacciatori di chiamare sempre, in caso di recupero di ungulati feriti, i conduttori dei cani da traccia. - puntualizza Sergio Grange - Siamo tutti consapevoli dell’importanza che ricoprono queste unità cinofile (binomio cane e conduttore) e, come ho già avuto modo di dire, ritengo che il recupero dei capi sia un elemento fondamentale e imprescindibile di una seria e corretta gestione venatoria. Altresì, un maggiore utilizzo dei cani da traccia è indice di maturità e serietà dell’ambito venatorio».