Inflitti sette mesi all'ex deputata Sara Cunial accusata di oltraggio

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A distanza di quasi 3 anni dai fatti si è chiuso con una condanna a 7 mesi di reclusione il processo nei confronti dell'ex deputata Sara Cunial (prima nel Movimento 5 Stelle e poi nel Gruppo Misto), imputata per rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale - accusa da cui è stata assolta -, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale. Il giudice monocratico del Tribunale di Aosta Marco Tornatore ha subordinato la sospensione della pena al pagamento del risarcimento danni quantificato in 4mila euro nei confronti della parte civile. Il pm Francesco Pizzato aveva chiesto una pena di 8 mesi e che venisse valutata la trasmissione degli atti alla Procura per falsa testimonianza nei confronti di 4 testimoni della difesa. «Durante il dibattimento - ha affermato il Pubblico ministero - è chiaramente emersa la responsabilità penale dei fatti contestati, ovvero di fornire le generalità e di aver oltraggiato e minacciato un militare della Guardia di Finanza». L'episodio risale al 24 aprile 2021, in occasione di una manifestazione contro la Didattica a distanza nel centro del capoluogo regionale. Secondo la Procura di Aosta, prima di salire sul palco della manifestazione, Sara Cunial avrebbe inveito contro un finanziere. All'epoca la regione era in zona rossa e la deputata - nella ricostruzione degli inquirenti - era stata sorpresa a bere birra con altre 8 persone, senza distanziamento, fuori da un locale poi chiuso 5 giorni per violazione delle norme anti-Covid. «Sono una parlamentare e godo dell'immunità» avrebbe detto ai 2 finanzieri che le avevano chiesto un documento. Sotto il palco, poi, avrebbe fornito il suo tesserino da parlamentare, ma poco dopo lo avrebbe strappato di mano al militare dicendogli «Ti dovresti vergognare» e ancora «Se torni dal ragazzo per fargli chiudere il bar ti rovino». Secondo la difesa le testimonianze sono state tutte genuine e non mendaci e «Il clima di quel momento storico va ricordato, era difficile. Le regole erano ambigue e di difficile interpretazione».

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