“Indovina Chi?”: al via una campagna di comunicazione contro le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro
Una campagna di comunicazione contro le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro. A promuoverla è la consigliera regionale di Parità Katya Foletto che la ha presentata in una conferenza stampa convocata la mattina di lunedì scorso, 6 febbraio, nella Sala conferenza della Biblioteca regionale “Bruno Salvadori” di Aosta.
L'iniziativa vuole sensibilizzare, attraverso i social media, una cultura della parità e della valorizzazione delle competenze femminili.
Intitolata “Indovina Chi?”, si articola su 3 temi principali.
Il primo punto riguarda le retribuzioni: nel 2018 in Italia il divario retributivo di genere è stato del 6,2 per cento, raggiungendo il 15,9 per cento nei servizi del mercato e il 14,2 per cento nell'industria in senso stretto.
Un dato legato, secondo Katya Foletto, alle minori opportunità di carriera e straordinari per le donne, nonostante i contratti siano gli stessi. Il secondo riguarda le molestie: in Valle d'Aosta in media - ha evidenziato Katya Foletto - 13 donne su 100 hanno subito una qualche forma di molestia o ricatto sessuale in ambito lavorativo negli ultimi 3 anni. «A me non non sono mai stati segnalati casi di molestie sessuali, anche se so che esistono, soprattutto negli ambienti di lavoro più piccoli» ha precisato Katya Foletto durante la conferenza stampa. Il terzo tema è la maternità: in Valle d'Aosta le madri con figli in età prescolare hanno un livello di occupazione inferiore del 16 per cento rispetto alle donne senza figli. La causa, secondo Katya Foletto, è da ricercare nella scarsa flessibilità oraria dei servizi e nell'assenza di supporto in ambito familiare. L'obiettivo, per la consigliera di Parità Katya Foletto è avviare una riflessione, e quindi un cambiamento, dei modelli organizzativi adottati da alcuni datori di lavoro. «Se si risolverà questa situazione politica - ha sottolineato Katya Foletto - sarà importante mettere in campo azioni innovative nella conciliazione famiglia-lavoro e sostenere azioni concrete contro gli stereotipi di genere, perché i casi di violenza esistono». Non caso la campagna, curata da Giorgio Prodoti per lo Stopdown studio di Saint-Christophe, è stata intitolata “Indovina Chi?” perché «Vogliamo far riflettere su qual è il soggetto che è normalmente identificabile come colui o colei che è vittima di discriminazione - ha spiegato Katya Foletto - per arrivare a un cambiamento modello lavorativo e organizzativo che alcuni datori di lavoro non riescono ancora a fare».