Indipendentisti, nessun appoggio ai candidati

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Non appoggeranno nessun candidato in queste elezioni politiche gli indipendentisti di Pays d’Aoste Souverain. Alle liste che hanno chiesto loro un incontro, Pas ha proposto un documento da sottoscrivere suddiviso in tre punti: riconoscere il diritto all’autodeterminazione dei popoli, applicazione dell’articolo 14 dello statuto speciale che riguarda la zona franca, e la questione delle acque.

«Abbiamo preparato questo documento perché ci sembrava la cosa più intelligente da fare in questa situazione» commenta il portavoce Christian Sarteur. «Volevamo presentarci e avevamo anche i due candidati pronti, ma alla fine sapevamo benissimo che non avremmo vinto, e candidarci solo per una questione di visibilità non è nel nostro stile, siamo responsabili. Da sempre i valdostani si spaccano e si presentano divisi - sottolinea Christian Sarteur - allora abbiamo deciso di stare fuori dai giochi e di non appoggiare nessuno».

Pays d’Aoste Souverain è stato contattato subito dall’Union Valdôtaine, con cui si era inizialmente aperto un dialogo. «L’Union voleva addirittura che mettessimo il simbolo nel loro listone con gli altri movimenti autonomisti, però noi abbiamo categoricamente rifiutato perché all’interno c’erano partiti italiani come Pd e Azione e noi con i partiti italiani non vogliamo avere nulla a che fare, altrimenti non ci definiremmo indipendentisti» prosegue Christian Sarteur.

Il referente di Pays d’Aoste Souverain spiega anche il senso del documento: «Avevamo chiesto ai candidati che ci hanno voluto incontrare di impegnarsi ad agire sui punti che per noi sono fondamentali per la Valle d’Aosta. Per prima cosa l’autodeterminazione dei popoli, poi la zona franca, di cui noi siamo stati i precursori, e infine risolvere il problema delle nostre acque. Per noi è fondamentale che la Valle d’Aosta abbia una concessione perpetua di acqua e che continuiamo ad essere liberi di produrre la nostra elettricità - puntualizza Christian Sarteur - soprattutto con i tempi che corrono. Dobbiamo poter continuare ad avere il diritto di sfruttare la nostra acqua senza essere legati al prezzo unico nazionale, perché più riusciamo ad essere indipendenti a livello energetico e meno saremo alle dipendenze di Putin e degli Stati Uniti».

In merito ad un possibile governo Meloni spostato verso una destra nazionalista, gli indipendentisti non sembrano preoccupati. «A priori non bisogna sbattere la porta in faccia a nessuno e nemmeno a Giorgia Meloni, perché questo non fa parte dello spirito dei valdostani. Se lei fosse d’accordo all’autodeterminazione del popolo valdostano, anche se è nazionalista, non vedo perché andarci contro, noi dobbiamo lavorare per il bene dei valdostani e a Roma portare a casa più risultati possibili. Non siamo né di destra né di sinistra, ci poniamo ad un altro livello. Il nostro obiettivo finale è solo ed esclusivamente quello di far stare bene i valdostani» conclude Christian Sarteur.

Il documento è stato firmato dalla lista Vallée d’Aoste, dal Centrodestra unito e da La Renaissance di Giovanni Girardini.

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