Indignazione per la revoca dell'immunità
La revoca dell'immunità ai leader catalani e attualmente eurodeputati Carles Puigdemont, Toni Comín e Clara Ponsatí «E’ una presa di posizione senza precedenti che mina il concetto stesso di stato di diritto, una posizione che Alliance Valdôtaine condanna apertamente». E' quanto si legge in una nota di Alliance Valdôtaine secondo cui «La libertà delle proprie idee e il diritto a manifestarle ed esprimerle in maniera pacifica è uno dei pilastri della democrazia, invece il Parlamento Europeo pare aver preferito la strada della censura e dell'asservimento al centralismo della Spagna che, praticamente in contemporanea, ha revocato la semilibertà a sette leader indipendentisti, condannati a pene tra i nove e i tredici anni». «Il 9 marzo si è scritta una brutta pagina - conclude Alliance Valdôtaine - e ora occorre rimediare».
Da parte sua il sindacato Savt in un comunicato esprime «Forte preoccupazione» per la decisione del Parlamento europeo di revocare l'immunità ai tre eurodeputati condannati dalla magistratura spagnola per aver organizzato il referendum separatista e proclamato, il 27 settembre 2020, l'indipendenza della Catalunya. «Deferendo la questione politica allo Stato spagnolo e ai singoli Stati che dovranno decidere sull'estradizione - si legge - l'Europa ha perso un'altra importante occasione per esercitare un ruolo politico, svilendo di conseguenza la propria autorevolezza in quanto organismo sovranazionale nato per la proficua e pacifica cooperazione tra i popoli. Ci rammarica ulteriormente il fatto che da parte delle maggiori forze politiche italiane rappresentate nel Parlamento Europeo non sia stata espressa una posizione chiara contro questa decisione».
«L'Europa, ancora una volta, ha deciso di guardare da un'altra parte, non favorendo così una soluzione alla questione catalana»: così il presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, Alberto Bertin, è intervenuto in apertura dei lavori dell'assemblea mercoledì scorso, 10 marzo. «Il Consiglio Valle - ha ricordato Alberto Bertin - è intervenuto più volte su questo argomento e siamo convinti che la via giudiziaria e i tribunali non siano in grado di risolvere una questione come quella catalana, che può trovare soluzione soltanto attraverso il confronto politico. Siamo pertanto vicini a tutti quelli che a Barcellona, come altrove nel mondo, si impegnano a risolvere i conflitti in modo pacifico e democratico». Secondo il presidente della Regione Erik Lavevaz quella dell'europarlamento è stata «Una decisione che ci impoverisce come cittadini europei perché vede l'Europa rinunciare a un’occasione per ribadire la sua diversità storico-culturale».
Martedì 9 marzo scorso sull’argomento in Senato è intervenuto Albert Lanièce per ribadire il suo sostegno agli eurodeputati ai quali è stata revocata l'immunità. «Tutti i popoli hanno il diritto di vivere secondo la propria cultura, la propria lingua, le proprie tradizioni» afferma il Senatore.