Incognita colle del Gran San Bernardo: la pulizia della strada sul versante svizzero è iniziata solo ieri, venerdì 12 maggio
La buona notizia è arrivata nella mattinata di ieri, venerdì 12: sul versante svizzero, dal bivio all’interno del tunnel che separa la strada del traforo da quella verso il colle i mezzi dello sgombero neve del Vallese hanno iniziato a lavorare. E’ certo che mancano veramente pochi giorni alla tappa, ma la fiducia generale è che si possa fare in tempo non solo a sgomberare la strada sino a poco dopo l’Ospizio, ma che si soddisfino pure tutte le indicazioni per la sicurezza dei corridori lungo la vertiginosa discesa della Combe des Morts. Il sindaco di Saint-Rhémy-en-Bosses Alberto Ciabattoni, pur in trasferta a Udine con i suoi Alpini, segue da vicino l’evolversi della situazione ed è certo che il Giro d’Italia passerà dal borgo di Saint-Rhémy e raggiungerà il colle, che in questa edizione è pure la “Cima Coppi” della manifestazione.
Nelle scorse settimane sul versante valdostano si è lavorato senza sosta per liberare la strada dalla neve (nella foto di ieri, venerdì 12), sul lato svizzero i lavori sono partiti appunto solo 1 settimana prima all’arrivo della tappa. Al momento di fronte all’Albergo Italia la neve supera il metro di altezza.
Se il valico non fosse transitabile è già pronto un piano alternativo con il passaggio dei corridori attraverso il traforo, con proprio il sindaco Ciabattoni che ha proposto pure una soluzione che prevede il transito nel borgo di Saint-Rhémy con l’ingresso nel tunnel da una via laterale di servizio, in modo da consentire ai ciclisti di affrontare almeno alcune rampe della durissima strada verso il passo.
Fino all’ultimo comunque, in caso di maltempo o di condizioni di non sicurezza, resta valido il cosiddetto “piano B” che prevede il passaggio della corsa nella galleria, 500 metri più in basso rispetto al Colle: circostanza che farebbe perdere alla tappa la prestigiosa «Cima Coppi».
Anche con il passaggio della gara al colle del Gran San Bernardo, una serie di veicoli transiterebbe nel tunnel già giovedì sera, in particolare quelli dell’organizzazione che porteranno parte dello staff a preparare l’arrivo di tappa a Crans Montana. Nel caso si concretizzasse il secondo scenario, con il valico impraticabile, tutta la corsa si “infilerebbe” nel traforo. Prima la carovana pubblicitaria, dopo 1 ora circa l’automobile di inizio gara, i corridori con le auto di supporto, in chiusura di carovana l’auto di fine gara.
La decisione finale può arrivare fino a 48 ore prima: nel tunnel devono quindi tenersi pronti. Il passaggio del Giro coincide con il fine settimana che solitamente registra il picco del traffico al traforo, l’occasione è la festività dell’Ascensione, quando è previsto un grande afflusso di svizzeri verso la Valle d’Aosta: nel 2022 furono ben 10mila i passaggi registrati in quegli stessi giorni.