Inaugurata l’esposizione con i ritratti di 700 cogneins Il «messaggio nella bottiglia» dell’artista Barbara Tutino
Nella mattinata di domenica scorsa, 23 aprile, la Maison Gérard-Dayné di Cogne ha ospitato l'inaugurazione dell'esposizione - ma soprattutto della consegna - dei 700 ritratti eseguiti nel corso del 2022 dall'artista Barbara Tutino nell’ambito del progetto Arthéâtre Portraits. Era tanta la curiosità da parte dei cogneins che si sono prestati a questa iniziativa, e anche un pò di emozione. Presente anche Giovanni Ricci, figlio di Riccardo Ricci, il pittore, grafico e illustratore e soprattutto maestro che - tra il 1945 e il 1947 - realizzò i ritratti di 28 bambini di Cogne, in esposizione anche questi.
«Al di là della soddisfazione per un importante lavoro svolto - dichiara Barbara Tutino - confesso che non avevo delle particolari aspettative. Ho imparato da un pezzo che tutto quello che “arriva” è regalato e quindi mi godo quello che succederà perché questo è lo spirito di Arthéâtre. Che di fatto è un azione teatrale collettiva improvvisata. Questa volta ruota intorno al ritratto degli abitanti di Cogne, dei miei compaesani, ovviamente di quelli che hanno aderito, i 2 terzi della popolazione. Ritratti che, lo ricordo, ho eseguito a mano in piena era digitale».
Soddisfazione espressa anche dal sindaco di Cogne, Franco Allera: «Oggi celebriamo la giornata di una comunità ancora fortemente coesa. Diciamo che è stata una piccola follia quella che Barbara Tutino ci ha proposto. Abbiamo aderito con grande entusiasmo perché si trattava di fare una fotografia delle persone di Cogne in un determinato momento e trasportarle su un libro e poi su una mostra. Un qualcosa di unico che credo non sia stato fatto nemmeno a livello nazionale».
Anche il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha sostenuto l'iniziativa: all’inaugurazione della mostra domenica scorsa era presente il consigliere segretario, Corrado Jordan. «Oggi Barbara Tutino, per usare una metafora ci lascia un messaggio nella bottiglia, a futura memoria. - afferma Corrado Jordan - A Cogne in particolare la memoria è un fattore importante, penso a Lou Tintamaro o alla miniera con la sua storia che ancora oggi rivive. Questo percorso che ha voluto fotografare - anzi, dipingere - gli abitanti di Cogne è un qualcosa che serve adesso e soprattutto per ciò che sarà Cogne in futuro.»
La mostra - che rimarrà aperta fino a sabato 23 settembre con orario dalle 10 alle 19 - è anche il frutto della collaborazione tra l'Associazione dei Musei di Cogne e la Cooperativa Mines de Cogne: «Quando Barbara Tutino e l'assessore comunale alla Cultura Eleonora Trento ci hanno chiesto di ospitare questa esposizione, - sottolinea Vittoria Daghetto - siamo stati davvero entusiasti di poterlo fare. Intanto perché si tratta di una casa di Cogne ed è giusto che accolga gli artisti locali a maggior ragione per una mostra come questa dove sono raffigurati i volti dei cogneins».
Soddisfazione e anche emozione da parte dei protagonisti - gli abitanti di Cogne che si sono fatti ritrarre - nel momento in cui hanno ricevuto il loro disegno: «Sono molto soddisfatto del risultato, - dice per esempio Roger Savin - sono tutti dei ritratti molto belli perché in ognuno, c'è una caratteristica che li fa riconoscere. Ho aderito con piacere perché si tratta di un momento di vita di paese che ha visto il coinvolgimento di 700 persone». Non solo un singolo esponente, anche interi nuclei famigliari: «Con orgoglio abbiamo aderito a questa bella iniziativa. - sottolinea Lino Charvet - Oltre al mio ritratto, ho ritirato anche quello dei miei familiari. Sono passaggi, momenti che per una comunità piccola come la nostra assumono un valore speciale».
Nelle parole dell'ex sindaco di Cogne, Bruno Zanivan il significato particolare della mostra-esposizione. «La comunità di Cogne è sempre stata molto positiva, unita al suo interno così come nell'accoglienza, specie ai tempi della miniera quando un forte flusso di lavoratori arrivò a Cogne. Comunità capace di accogliere e soprattutto di integrare».
Usa la definizione «Cogneins, bella gente» nel commentare l'atto secondo di Arthéâtre l'assessore comunale alla Cultura, Eleonora Trento: «Siamo bellissimi e dunque è più che giusto dire che siamo bella gente. Si tratta di una giornata molto speciale e molto importante. Grazie a questo progetto siamo riusciti ad avere uno spaccato di quella che è la popolazione di Cogne oggi. Si tratta di un unicum perché possiamo avere 700 ritratti di residenti. Vorrei immaginare, sperare che tra 60 anni le generazioni del domani che prenderanno in mano questi ritratti abbiano la sensazione, l'orgoglio di essere quello che siamo».