Inaugurata al Museo di Zakopane la mostra dello scultore Donato Savin

Inaugurata al Museo di Zakopane la mostra dello scultore Donato Savin
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Giovedì 9 giugno è stata inaugurata la mostra “Stele, Divinità di pietra, opere di un artista valdostano” dello scultore Donato Savin al Museo dei Tatra di Zakopane, in Polonia, nel contesto della Conferenza Internazionale “Mountain Panorame, Cultural Heritage Conference”, organizzata per l'Anno internazionale per lo sviluppo sostenibile delle montagne, presenti i referenti di tutto il mondo per parlare del futuro sviluppo dei territori montani. Peccato che la regione Valle d'Aosta, invitata ufficialmente dalla direttrice del Museo di Zakopane Anna Wende-Surmiak non abbia aderito all'iniziativa. Fortunatamente, con grandi sacrifici organizzativi personali, Donato Savin, lo scultore della pietra di Cogne, grazie all'aiuto dell’ex direttore del Museo della Montagna di Torino Aldo Audisio è riuscito a rispondere all'invito del Museo polacco.

Un folto pubblico ha partecipato all'inaugurazione e la mostra ha destato un grande entusiasmo. Zakopane, ormai piena di turisti - «È sempre una cosa incredibile per chi non c'è mai stato», afferma Audisio - ha tributato all'artista valdostano un vero trionfo. Emilia Pomiankiewicz-Wagner, coordinatrice della “Mountain Panorama Conference”, presentando la mostra con la curatrice del museo, ha avuto parole di grande ammirazione per le opere realizzate dall'artista di Cogne.

Anna Wende-Surmiak, direttrice del Museo ha aggiunto: «Questa esposizione è un momento di valorizzazione delle espressioni artistiche contemporanee di un’area alpina, la Valle d'Aosta, un progetto in linea con le scelte del nostro Museo, una mostra di livello internazionale che da prestigio alla nostra attività espositiva e alla Valle d'Aosta».

Le sculture di Savin affiancheranno i temi del convegno, la mostra “Stele, Divinità di pietra, opere di un artista valdostano” aperta fino ad ottobre, installata a Villa Koliba, la sede più prestigiosa del museo, presenta al pubblico polacco oltre 30 opere, sorprendenti, interpretazioni straordinarie del legame tra la figura umana e la natura. Sono infatti le pietre della Valle d'Aosta, a trasformarsi, con pochi sapienti e mirati interventi, in figure femminili eteree e sognanti, evocando luoghi lontani, atmosfere sospese, abiti di pietra sontuosi.

Spiace che la Valle d'Aosta, non aderendo all'organizzazione della mostra Stele e rinunciando ad essere presente istituzionalmente a Zakopane, ha perso un’occasione unica di promozione legata alla grande opportunità culturale internazionale che questo evento rappresenta per tutti i popoli di montagna.

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