Inail, nella nostra regione 609 denunce per infortunio da Covid

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Sono 609 le denunce di malattie infortunio sul lavoro da Covid-19 in Valle d'Aosta pervenute all’Inail nel periodo tra gennaio e novembre 2020. Nel 77,5 per cento dei casi si tratta di donne (472 persone), nel restante 22,5 per cento di uomini. La seconda ondata di contagi ha quasi raddoppiato il numero di denunce: solo nei mesi di ottobre e novembre sono stati registrati 294 casi (+93,3 per cento). Gli operatori socio-sanitari sono i più coinvolti con il 28,9 per cento del totale di denunce di infortunio da Covid-19, seguiti dagli infermieri e dagli altri tecnici della salute (27,7 per cento), dai dirigenti sanitari e dagli altri direttori, dirigenti ed equiparati della pubblica amministrazione e nei servizi di sanità, istruzione e ricerca (10,1 per cento), dagli operatori socio assistenziali e dalle altre professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati (8,8 per cento). Seguono gli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali (3,4 per cento), i docenti di scuola primaria e pre-primaria (2,8 per cento), gli insegnanti di scuola secondaria e post-secondaria (2,4 per cento), il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari (1,9 per cento). Guardando ai settori, nella sanità e nell'assistenza sociale è stato riscontrato il 57,7 per cento di denunce, nella pubblica amministrazione il 23,1 per cento, nel noleggio e nei servizi alle imprese l'11,3 per cento, nell'attività dei servizi di alloggio e ristorazione il 2,8 per cento, nel commercio l'1,5 per cento. Le classi di età più coinvolte sono quelle tra i 50 e i 64 anni (43,7 per cento dei casi) e i 35 e i 49 anni (42,2 per cento). A seguire i soggetti tra i 18 e i 34 anni (13 per cento) e oltre i 64 anni (1,1 per cento). «Gli infortuni non Covid sono crollati nel 2020, anche perché l'attività lavorativa si è di molto ridotta» osserva Giuseppe Villani, direttore della sede regionale di Aosta dell'Inail. In questo senso «Nella prima ondata circa il 90 per cento degli infortuni erano legati al Covid-19». Nei primi 11 mesi dell'anno l'unica denuncia di infortunio mortale, relativa a un farmacista titolare di attività, non ha riguardato un assistito Inail.

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